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Coronavirus, smentita la teoria del laboratorio. Ma circola un nuovo video

Gli scienziati hanno analizzato il dna del nuovo coronavirus e hanno smentito la teoria complottista che sia stato creato in laboratorio. Ma sulle chat di WhatsApp circola un nuovo video che scatena la polemica

Nature Medicine pubblica uno studio secondo cui il nuovo coronavirus sarebbe il risultato dell'evoluzione naturale di altri virus della stessa famiglia. Smentita quindi la teoria del complotto, che vuole che il virus sia nato in labotarorio. Ed è sempre Nature a dover pubblicare una nota a un suo articolo del 2015, tornato in auge proprio in questi giorni.

Di che si tratta? Il 12 novembre 2015 la prestigiosa rivista scientifica titola così: "Un virus creato in laboratorio dai pipistrelli scatena il dibattito sulle ricerche rischiose". Sommario: "Il coronavirus creato in laboratorio relativo alla SARS può infettare le cellule umane". E spiega: "Gli scienziati hanno investigato un virus chiamato SHC014, che si trova nei pipistrelli della famiglia dei Rinolofidi in Cina. I ricercatori hanno creato un virus chimera" che, spiega sempre Nature, "è stato adattato per crescere nei topi e per simulare una malattia umana. Il virus chimera ha infettato le cellule umane delle vie respiratorie".

Nature, sempre nel 2015, scrive che "i risultati della ricerca rafforzano i sospetti che il coronavirus dei pipistrelli sia capace di infettare direttamente gli umani (anziché dover prima evolversi in un animale intermedio prima di fare il salto)". L'ipotesi, quindi, "potrebbe essere più comune di quanto pensato in passato". Ma questa ricerca all'epoca aprì comunque un dibattito: i potenziali rischi di questo esperimento giustificano le informazioni raccolte? Un virologo dell'Istituto Pasteur rispose così: "Se il virus scappasse, nessuno sarebbe in grado di predirne la traiettoria".

Anche in Italia questo articolo ha ricominciato a circolare da quando le chat di WhatsApp sono state invase dal video del Tgr Leonardo, andato in onda su Raitre il 16 novembre del 2015. "È un esperimento, certo, ma preoccupa tanti scienziati", spiega il conduttore. "Un gruppo di scienziati innesta una proteina presa dai pipistrelli sul virus della SARS, la polmonite acuta, ricavato da topi. E ne esce un super virus che potrebbe colpire l'uomo. Resta chiuso nei laboratori, ovvio, serve solo per motivi di studio. Ma vale la pena correre il rischio e creare una minaccia così grande solo per poterla esaminare?".

Nature, nell'articolo del 2015, ha dovuto aggiungere in questi giorni una nota: "Siamo consapevoli che questa storia è usata come base per teorie non verificate che il nuovo coronavirus che ha causato il COVID-19 sia stato creato in laboratorio. Non c'è alcuna prova che questo sia vero; gli scienziati credono che un animale sia l'origine più accreditata del coronavirus".

E l'ultima scoperta degli scienziati sul nuovo coronavirus, sempre riportata da Nature, spiega che "confrontando i dati genetici ad oggi disponibili per diversi tipi di coronavirus, possiamo risolutamente determinare che il Sars-CoV-2 si è originato attraverso processi naturali". Lo ha detto Kristian Andersen, dello Scripps Research Institute di La Jolla che ha condotto il lavoro.

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