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Coronavirus, terza multa al ciclista di Rovereto: “Sono soggetto di diritto internazionale” | VIDEO

Il ciclista di Rovereto in provincia di Trento colleziona la terza multa per non aver rispettato i divieti di spostamento imposti per il contenimento del coronavirus. Dopo aver detto agli agenti di identificarsi loro quando è stato fermato la prima volta a metà marzo, ora è arrivata per lui la terza denuncia

Sono persona umana soggetto di diritto internazionale”. Questa sua risposta agli agenti che lo hanno fermato per un controllo ha fatto il giro d’Italia. E ora, il ciclista di Rovereto, in provincia di Trento, colleziona la terza multa in meno di un mese.

La motivazione? La stessa delle due precedenti. Continua a non rispettare i divieti imposti per contenere i contagi da coronavirus. Ed è stato pizzicato in sella alla sua bicicletta con tanto di caschetto, occhiali e tuta. Lo stesso copione si è ripetuto anche il 14 e il 19 marzo scorso appena scattati i divieti di circolare a eccezione di comprovate esigenze o per lavoro.

Proprio il primo controllo è stato filmato dallo stesso ciclista, come potete vedere qui sopra. Il video è diventato virale per la sua reazione bizzarra alla richiesta di presentare i documenti: "Identificatevi con matricola o nome. Agli sconosciuti non parlo e le divise non le conosco", ha detto agli agenti in pattuglia. Alla richiesta di documenti ha risposto: "Non ho obbligo di residenza e di codice fiscale. Sono il mio legale rappresentante, perché sono avvocato e mi difendo da solo".

Il tutto snocciolando leggi e cavilli. A quel punto la pattuglia spazientita lo porta in Questura: “Non hanno potuto verificare il protocollo del mio documento di soggetto di diritto internazionale, mi hanno identificato con foto e impronte digitali”, sostiene il ciclista. “Mi hanno fatto firmare l’autocertificazione per giustificare il mio spostamento ma io ho scritto che non posso dare il mio consenso in quanto soggetto di diritto internazionale diversamente da persona fisica e soggetto giuridico”. A distanza di qualche giorno, il 19 marzo, è successo di nuovo. Si è preso un’altra denuncia per lo stesso motivo. E dato che non c’è due senza tre, è arrivata la terza multa proprio ieri. E intanto c'è chi ha seguito il suo esempio come le quattro persone che sono state fermate dai carabinieri mentre vanno a fare “una passeggiata” in macchina. Nonostante stiano violando le misure anti contagio si defilano grazie all’invocazione del diritto internazionale (leggi qui l'articolo).

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