Coronavirus: “A pranzo dalla suocera perché senza cucina: multati di mille euro”
Un uomo e una donna stavano ristrutturando casa quando il coronavirus ha fermato i lavori. I due hanno così cercato di andare a pranzo dai suoceri dopo due settimane ininterrotte a mangiare solo panini: il risultato? “Ci hanno fatto mille euro di multa”
“Poco prima dell’inizio dell’epidemia di coronavirus io e mia moglie avevamo deciso di ristrutturare casa e così abbiamo fatto partire i lavori, iniziando dalla cucina”. Inizia così la sfortunata storia di Marco e Laura (nomi fantasia, la foto è una immagine generica Ansa di controlli), due cinquantenni della provincia di Trapani che ci hanno contattato per raccontarci la loro vicenda.
La scena sembra essere quella classica che molti di noi hanno sperimentato in occasione di ristrutturazioni: piano cottura, mobili e pannelli smontati, ponteggio utilizzato per ritinteggiare le pareti, insomma una cucina del tutto inutilizzabile per preparare le pietanze e per mangiarle.
“Poi scoppia l’epidemia e ovviamente non siamo più in grado di completare i lavori, perché chi dovrebbe venderci il materiale chiude bottega. Per oltre 15 giorni io e mia moglie andiamo avanti a nutrirci di panini, sia a pranzo che a cena”. Una domenica, però, sfiniti da quel tipo di alimentazione, i due decidono di concedersi un pranzo dai suoceri dell’uomo.
“Ci ferma la polizia”, racconta l’uomo. “Voglio precisare che eravamo già arrivati, eravamo parcheggiati proprio davanti a casa dei genitori di mia moglie. Io ero seduto al posto di guida e lei dietro, come prescrive la legge, entrambi con la mascherina indossata. Spieghiamo all’agente il problema, ma non vuole sentire ragioni e ci fa una multa di oltre 1.000 euro, due sanzioni da 533 euro l’una!”
Ma non sarebbe finita qui, almeno stando al suo racconto: “Dopo che diversi vicini si affacciano dalle finestre, chiedendo agli agenti di lasciar stare con la contravvenzione, ci chiedono di seguirli in Questura e lì ci tengono per quasi due ore, neanche fossimo pericolosi narcotrafficanti”.
I due avrebbero cercato di spiegare la loro particolare situazione, ma invano: “Ho chiesto loro di vedere le foto della nostra cucina, addirittura supplicandoli di venire a casa per verificare quanto raccontavamo, ma non c’è stato verso. Ci hanno detto che non sono tenuti a farlo, e che avremmo potuto fare ricorso entro il 29 aprile. Ma ora che anche tribunali e giudici di pace sono fermi per l’emergenza coronavirus, come lo faccio questo ricorso? Il giorno dopo sono andato dai vigili urbani, e anche a loro ho chiesto di visionare le foto della cucina, e di fare una relazione sul caso: si sono rifiutati, spiegando che non era loro competenza. Oltre mille euro di multa, solo per essere andati a mangiare!”.
La moglie dell'uomo aggiunge: ”Sappiamo che non è un motivo di estrema urgenza per uscire, ma mangiare per due settimane panini non è possibile. Ci siamo organizzati che io vado a piedi da mia madre e lui dai suoi. Qualche giorno fa ci hanno fermato i vigili, consigliandoci almeno di camminare separati...”.