Coronavirus, è giusto pubblicare i nomi dei malati? Il caso di Cusano Mutri | VIDEO
Il sindaco di Cusano Mutri (Benevento) ha pubblicato su Facebook il nome di un possibile contagiato da coronavirus di un comune vicino. Sui social è scoppiata la polemica per il mancato rispetto della privacy e per il clima da caccia all’untore. Matteo Viviani è andato a parlare con questo sindaco: “Non era mia intenzione causargli problemi”
L’uomo che vedete nel servizio di Matteo Viviani si chiama Giuseppe Maria Maturo ed è il sindaco di Cusano Mutri, in provincia di Benevento. Pochi giorni fa ha fatto scoppiare un caso nazionale: Maturo ha infatti pubblicato su Facebook un documento dell’Asl in cui era indicato nome e cognome di un contagiato da coronavirus. La storia è questa: un giovane, dopo essere passato da Brescia e Milano, torna a casa insieme a una giovane amica di Caserta che qualche giorno dopo viene trovata positiva al coronavirus. Le autorità sanitarie allora ricostruiscono i suoi spostamenti e risalgono al ragazzo che viaggiava con lei, subito posto in quarantena domiciliare anche se asintomatico.
A creargli problemi però non è la quarantena, ma il sindaco di Cusano Mutri, che non è nemmeno il sindaco del suo comune, ma di uno limitrofo. Giuseppe Maturo infatti pubblica su Facebook un documento dell’Asl, con in bella vista nome e cognome del ragazzo, invitando chi avesse avuto qualche tipo di contatto a mettersi in quarantena e contattare le autorità. La pubblicazione dei dati del ragazzo ovviamente genera un polverone, tra chi difende la scelta del sindaco e chi lo accusa di aver violato la privacy. Ma era proprio necessario in questo clima di terrore per il coronavirus mettere alla pubblica gogna una persona solo perché ha contratto una malattia?
Matteo Viviani per vederci chiaro è andato direttamente a Cusano Mutri a parlare col sindaco Maturo. “Ho ricevuto il documento su Whatsapp e l’ho pubblicato direttamente, senza accorgermi del nome e cognome. L’ho pubblicato senza averlo letto”, dice alla Iena.
“Ha commesso una leggerezza perché avrebbe dovuto rispettare la quarantena”, dice il sindaco a Matteo Viviani. Ma il ragazzo non veniva da una zona rossa, era solo transitato per Milano! “Avrebbe potuto quantomeno evitare dei luoghi molto frequentati”, corregge il tiro. Ma torniamo al documento: secondo quanto sappiamo, il ragazzo ha saputo di essere stato a contatto diretto con una contagiata solo dopo aver compiuto una serie di viaggi. “La leggerezza sta nel fatto di essersene andato un po’ troppo in giro”, insiste il sindaco.
Il ragazzo ha pubblicato su Youtube un video in cui racconta la sua situazione: nonostante il contagio, non ha praticamente sintomi. Solo una leggera febbricola. Non risponde alle polemiche sulle privacy ma ci tiene solo a tranquillizzare i suoi concittadini.
Il sindaco però non si è fermato qui: in un audio su Whatsapp esprime parole molto pesanti sul ragazzo contagiato, come potete sentire nel servizio qui sopra. “Ho fatto una cazzata dettata dalla concitazione del momento”, dice. “Mi dispiace per aver pubblicato il documento con il nome. Non era mia intenzione causare problemi, auguro al ragazzo di guarire al più presto”.