Coronavirus, spesa a sessi alterni in provincia di Bergamo: “Così controlli più facili”
Al tempo del coronavirus si sprecano, e diventano sempre più bizzarre, le ordinanze dei sindaci per limitare le uscite di casa: c’è perfino un comune dove si potrà andare al supermercato solo a ‘sessi alterni’. Ma una motivazione c’è, almeno sentendo il sindaco di Canonica d’Adda: i controlli sarebbero molto più facili. Ma sui social c'è chi ironizza: "Ottima idea per organizzare scappatelle"
Fare la spesa a ‘sessi alterni’: è questa l’ultima novità che arriva da Canonica d’Adda, in provincia di Bergamo. Nel paese di neanche 5mila anime da oggi c’è una nuova regola. Oltre all’obbligo di mascherine o foulard per coprire naso e bocca come imposto da regione Lombardia, da qualche ora si può uscire da casa per gli acquisti di prima necessità solo a giorni alterni: lunedì, mercoledì, venerdì e domenica gli uomini; martedì, giovedì e sabato le donne.
“Lo abbiamo fatto per meglio gestire gli ingressi nei nostri negozi di alimentari a cui arrivano anche i cittadini dei Comuni vicini, avremmo rischiato di avere troppi assembramenti”, spiega a Iene.it il sindaco di Canonica d’Adda, Gianmaria Cerea. Il decreto del governo consente di lasciare il proprio paese, solo per reperire generi alimentari di prima necessità che risultano introvabili. Così nel piccolo paese della bergamasca si corre ai ripari.
Molti si chiedono perché sia stata scelta proprio questa distinzione: “Così facendo i controlli da parte delle forze dell’ordine sono immediati. Non c’è bisogno di chiedere documenti per le verifiche che richiederebbero molto più tempo”, spiega il sindaco, che ha esteso l’ordinanza a qualsiasi negozio a eccezione delle farmacie. Se un uomo si ritrova in coda al supermercato, quando è il giorno del gentil sesso o viceversa lo si vede subito. A qualcuno questo divieto è apparso bizzarro, tanto che su Facebook c’è chi ironizza: “Ottima idea per organizzare le scappatelle extra matrimoniali”. C’è poco da ridere nel caso di una multa però. Chi non rispetta il divieto, infatti, rischia dai 400 ai 3.000 euro di sanzione.
In questa fase di emergenza ogni sindaco ha preso decisioni differenti, soprattutto per regolamentare le uscite da casa ed evitare code e assembramenti fuori dai supermercati. Se a Bergamo si fa la spesa in base al sesso, in provincia di Milano è la data di nascita che dice quando mettersi in coda. È il caso di Solaro che conta poco più di 14mila abitanti. Qui i cittadini nati dall’1 al 10 del mese possono fare la spesa il lunedì e il giovedì, quelli della decade successiva il martedì e il venerdì. Chi è nato dal 20 al 31 del mese invece dovrà aspettare il mercoledì e il sabato. A Cerro Maggiore invece si gioca a pari e dispari. Qui si va in base al numero della carta d’identità: se è pari si va i giorni pari del mese, se è dispari in tutti gli altri.
Invece nei paesi più grandi c’è chi ricorre all’alfabeto per uscire di casa. I 36mila abitanti di Bollate, alle porte di Milano, da qualche giorno vanno a fare la spesa in base alla loro iniziale. E ogni giorno si fa l’appello fuori dai supermercati. Quelli con il cognome che inizia per a A e B possono andare il lunedì mattina invece quelli con C e D il lunedì pomeriggio. E così via per tutta la settimana fino alla Z che è il sabato.