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Coronavirus e termometro a infrarossi: possiamo davvero fidarci? | VIDEO

Al sole piuttosto che all’ombra, in auto o a piedi sono tante le variabili che possono cambiare la temperatura corporea. Come se non bastasse anche tra gli stessi termometri a infrarossi ci sono quelli che sovrastimano o sottostimano i valori. Cristiano Pasca li ha provati per noi: ecco il risultato

L’Italia entra nella Fase 2 e la misurazione della temperatura prima di entrare in ambienti chiusi, che deve essere inferiore ai 37.5 gradi, diventerà un’abitudine. Uno degli strumenti fondamentali è il termometro a infrarossi che consente di misurare la febbre senza alcun contatto e in pochi secondi.

Ma quanto sono affidabili i termometri digitali? Cristiano Pasca mette a confronto le temperature misurate da quelli tradizionali con quelli digitali. Si misura la temperatura notando uno scarto al ribasso di 0.4 gradi. “Nella norma non c’è un’indicazione e un’uniformità rispetto agli strumenti da utilizzare”, spiega Maurizio Cusimano, docente di scienze forensi. Infatti nel decreto del 26 aprile viene specificata la temperatura massima, ma non con quale strumento debba essere rilevata.

Questo può essere un problema perché se questi termometri avessero davvero la tendenza al ribasso, si rischierebbe di dare il via libera a circolare a persone potenzialmente infette? Possono essere rischiosi per i contagi? “Certo che lo sono, il consiglio è di fare la doppia misurazione perché se la sottostima fosse al di sotto del mezzo grado è rischioso”, sostiene Michele Ettorre, biologo.

Della stessa opinione sono anche alcuni farmacisti della Capitale. “L’attendibilità? Zero. Ma lo è anche se lo compri in farmacia”, ci dice uno di loro. “In questo momento sono quelli che però devono essere utilizzati”. Così a Cristiano Pasca non rimane che sperimentarli. Si misura la temperatura con termometro tradizionale, termometro auricolare, termometro frontale a infrarossi da 85 euro e un altro gemello ma del valore di 115 euro. 

Il primo segna 37.1 gradi quindi Cristiano può uscire perché rientra nel parametro, invece il secondo misura le 37.2 gradi. I parametri cambiano con quelli digitali: 37.5 gradi con il primo e 36.3 con il secondo, cioè una differenza di 1.2 gradi. Rifacciamo l’esperimento in auto in cui ci sono almeno 26 gradi per vedere se può influire sulla temperatura: quello ascellare segna 37.3 gradi, quelli a infrarossi segnano invece 36.9 (0.4 in meno rispetto al precedente) e 36.6 (ben 0.7 in meno rispetto a quello ascellare).

Rifacciamo l’esperimento simulando una corsa per prendere il treno in stazione, durante l’attività motoria il nostro copro cambia temperatura. Quello ascellare misura 36.1 gradi, quello auricolare 36.2. Dopo la corsa gli addetti della stazione di Roma Termini con i loro termometri digitali misurano 36.7 gradi. Ma la temperatura può variare anche se misurata al sole o all’ombra. Cristiano Pasca fa un nuovo esperimento, prima all’ombra con i due termometri digitali: 36.7 con il primo e 37.7 con il secondo. Spostandosi al sole i valori aumentano: 39.4 e 39.2.

Rischiamo davvero di mandare in giro persone che potrebbero essere infette? Una domanda che noi giriamo al presidente Conte. 

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