Coronavirus: i vigili di Roma e la multa fantasma | VIDEO
Filippo Roma e Marco Occhipinti raccontano la vicenda di una strana multa da oltre mille euro che sarebbe stata comminata a madre e figlia che a Roma andavano a una visita medica della giovane. La ragazza ricorda perfettamente di aver avuto per le mani la sua multa, ma il comandante dei vigili nega che anche lei sia stata sanzionata. Filippo Roma indaga su questo piccolo mistero romano che ha fatto il giro del web
Mille euro di multa per essere uscita in auto a portare la figlia a una visita medica specialistica. È la vicenda che sarebbe capitata a Roma alla signora Angela e alla figlia Guendalina, una vicenda raccontata in un video che ha fatto il giro del web, raccogliendo oltre 320mila visualizzazioni e più di 25mila condivisioni in una sola notte.
Un video che vi mostriamo, nel quale la signora Angela si lascia andare a un comprensibile sfogo: “Ci hanno fermato i due vigili qui davanti perché nonostante abbiamo mascherine, autocertificazione, prescrizione del medico per portare mia figlia da una visita specialistica doveva andarci con l’autobus e allora mi hanno fermata mi stanno facendo mille euro, 500 per uno, perché così siamo a posto, anche lei che c’ha la prescrizione. Non sapevo che dire perché gli volevo dire li mortacci vostra, ma non gliel’ho detto. Mi prendo mille euro di multa, ma se invece mia figlia ci andava con l’autobus, zozzo, andava bene...”
Filippo Roma e Marco Occhipinti ci raccontano questa vicenda, l’ennesima storia di multe un po' particolari, elevate in tempi di restrizioni alla circolazione da coronavirus. Dopo quel verbale nasce un piccolo mistero in quanto il Comandante dei vigili urbani di Roma spiega che la multa è solo per la madre, “colpevole” di accompagnare la figlia, che avrebbe potuto andare da sola, magari con l’autobus.
La ragazza però, al telefono con il comandante, ricorda bene quei due verbali di 530 euro l’uno. “Ma io ce l’ho avuto in mano, mi hanno perfino chiesto di firmarla che vuol dire non è stata fatta?”, spiega al comandante. “Le assicuro, mi hanno passato il verbale”, conferma il Capo dei Vigili Urbani di Roma. Con la Iena la donna insiste. “A me pare poco carino dire che non esiste, perché io l’ho tenuta in mano, mi è stato chiesto di firmarlo e mi sembra un cattivo esempio”.
E così andiamo alla ricerca dei vigli che le hanno sanzionate, ma senza successo. Filippo Roma viene accompagnato con un certo vigore via dal comando di polizia municipale. Non rimane che andare dal comandante dei vigili urbani di Roma Capitale, Antonio Di Maggio, che ribadisce che quel verbale a carico della figlia non esiste.
“Però questa ragazza si ricorda perfettamente, gliel’hanno sfilato via i vigili , quindi lei sta dicendo che questa ragazza si è inventata tutto?”. Il comandante ribatte: "Che motivo avrebbero avuto i colleghi di sottrarre in questo caso il verbale a lei, oppure dire a me una cosa assolutamente falsa?” .Sulla sensatezza di quel verbale, spiega: “I colleghi hanno interpretato la norma, hanno ritenuto che la ragazza potesse andare da sola e non essere accompagnata dalla madre, poteva prendere l’autobus, poteva andare in taxi”.
Filippo Roma allora gli chiede se, in ottica anti contagio, non sarebbe stato più sicuro andare in macchina con la propria mamma con cui si convive, piuttosto che in autobus, rischiando di contagiare e essere contagiati, ma il comandante non sa bene cosa rispondere. E alla fine, la butta lì: "Però comanda’ non è che magari è stato insabbiato sto verbale?”. “Ma quale insabbiato il verbale? Ma con chi pensi di sta a parla’ , oh ma con chi pensi di stare a parlare?”.
Dopo che il comandante spiega che “i colleghi hanno tutti la mascherina”, gli mostriamo il video girato dalle due donne, nel quale uno dei due vigili non la indossa. Il comandante ribadisce che tutti ne sono dotati e il servizio chiude con il fermo immagine del comandante che mentre parla si abbassa la mascherina rimanendo con il naso scoperto: se tutti facessero come lui, sarebbe un bel problema.