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Linda, 77 giorni positiva al coronavirus senza mai sintomi: “Io, prigioniera in casa da sola”

“La regola dice che devo avere due tamponi consecutivi negativi anche se l’Oms ha cambiato idea. Non ho mai avuto i sintomi neanche per un giorno: sono prigioniera a casa mia da sola, senza nessun supporto psicologicamente perché hanno smantellato pure il call center che se ne occupava”. Linda da 77 giorni vive rinchiusa in casa dopo aver fatto ben 12 tamponi

Positiva al Covid e rinchiusa in casa da 77 giorni nonostante non abbia mai avuto neanche per un giorno i sintomi della malattia. È l’ennesima vicenda assurda di cui vi parliamo in mezzo al caos e ai mille dubbi legati all’emergenza coronavirus. Ce la racconta Linda, una settantenne del Torinese che è costretta alla quarantena nonostante l’Oms abbia cambiato di recente le linee guida, come vi abbiamo raccontato qui. Per l’Organizzazione mondiale della Sanità bastano 3 giorni senza sintomi per dichiarare terminata la quarantena ma il nostro Paese non sembra voler recepire questa direttiva.

E così la signora Linda si trova da sola in casa da 77 giorni, da quando ha scoperto di essere positiva dopo un controllo in ospedale. Da quel 18 aprile, data del mio primo tampone positivo, ne ho collezionati altri 12, uno solo negativo: “La regola vuole però che per essere dichiarati guariti debbano esserci due tamponi negativi a distanza di 24 ore e quindi mi trovo imprigionata a casa senza neanche poter continuare quei lavoretti in nero che, non mi vergogno a dirlo, mi permettevano di vivere avendo solo una pensione di appena 800 euro. L’ultimo tampone, ancora positivo, l’ho avuto ieri e così mi sono lasciata andare allo sconforto. Quando la centrale che monitora i malati in quarantena mi ha chiamato, mi sono messa a piangere per la stanchezza e la disperazione”.

“Vuole sapere la beffa?”, continua Linda. “Prima mi ha contattato l’infettivologa, che ha ribadito che loro non si prendono la responsabilità di applicare la direttiva dell’Oms, poi, visto che piangevo, mi hanno consigliato di chiamare il numero di sostegno psicologico ai malati. Io quel numero vincendo la mia resistenza l’ho fatto ma risulta inesistente. Allora chiamo la Protezione civile e loro mi confermano che il servizio, il call center di aiuto psicologico, è ormai inattivo, smantellato. Sono qui, prigioniera a casa da 77 giorni senza neanche un sintomo e non c’è più nemmeno il supporto di questi volontari? È tutto uno schifo, mi sento sfiduciata”.

 

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