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Dl rilancio, riammessi i 455 aspiranti agenti esclusi dal concorso: “Un sogno che si realizza” | VIDEO

Il governo approva due emendamenti per sbloccare la vicenda di 455 aspiranti poliziotti. Nonostante avessero superato le prove di idoneità sono stati esclusi perché il ministero dell’Interno guidato all’epoca da Matteo Salvini ha modificato alcuni requisiti. A Silvio Schembri hanno raccontato questa ingiustizia

Incubo finito per i 455 aspiranti agenti della polizia di stato che possono tornare a sperare per la loro carriera. Nonostante avessero superato le prove di idoneità, ma si sono visti esclusi per un improvviso cambio di alcuni requisiti. Abbiamo conosciuto la vicenda di questi ragazzi che hanno visto svanire il sogno di una vita nel servizio di Silvio Schembri che vi riproponiamo qui sopra.

Nel febbraio 2017 partecipano e superano i test dell’unico concorso degli ultimi 23 anni per entrare nella polizia di stato. Un anno dopo il ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini decide di assumere 1.851 nuovi agenti di polizia, prendendoli dalla graduatoria già esistente. Ma lo fa cambiando le regole: i ragazzi selezionati non devono più avere meno di 30 anni - come regola originaria del concorso - ma meno di 26. Quindi questi ragazzi si sono trovati di punto in bianco a essere “vecchi” ed esclusi dall’assunzione.

Tra questi c’è Angelo, laureato in Giurisprudenza; Fabiana, i cui bisnonni erano già agenti. I 455 sono accumunati da una passione: “Entrare in Polizia è quello che ho sempre voluto fare fin da piccola”, dice lei a Le Iene. “Sia il Tar che il Consiglio di stato ci hanno dato ragione”, dice l’avvocato Francesco Leone. “Hanno detto che questi ragazzi devono partire per i corsi di formazione”. Quindi tutto a posto? “No, in primo luogo perché il ministero non esegue le ordinanze: se un cittadino è destinatario di una ordinanza la deve eseguire, per il ministero dell’Interno questo non vale”. 

Ne abbiamo parlato proprio Matteo Salvini: “Abbiamo fatto una scelta di abbassare l’età per entrare in polizia”, dice il leader della Lega. “Sono orgoglioso che ne abbiamo assunto 1.851 in polizia che sono numeri mai visti. Mi hanno chiesto di abbassare l’età dei ragazzi perché ci sono Questure con un’età media elevatissima, mi spiace per quei 400 ma al loro posto ne sono entrati altri. Ora al governo c’è il Pd, se vuole cambia”. Anche l’attuale ministro dell’Interno non lasciava troppe speranze a questi allievi: “Il problema è che non hanno vinto ancora nessun concorso. Capiamo benissimo la questione di questi ragazzi, ma non hanno completato tutte le prove”, ha detto Luciana Lamorgese. “Faremo anche dei concorsi nuovi, quindi vediamo come risolvere la questione. I ragazzi lo sanno perché sono stati anche ricevuti, quindi si farà tutto secondo le regole perché quello che vale sono le regole”.

Proprio su queste regole (e come sono cambiate a concorso avviato) anche il Tar del Lazio ha ritenuto che cambiare i requisiti a concorso già fatto potrebbe essere stato non solo ingiusto ma forse anche incostituzionale.

Finché nel Decreto Rilancio arriva la buona notizia che tutti aspettavano. La commissione Bilancio della Camera ha approvato con parere favorevole del Governo gli emendamenti presentati dalla maggioranza che sbloccano finalmente la situazione. “Spero che abbiate capito cosa vuol dire nella vita essere di parola”, commenta Emanuele Fiano. Il deputato del Pd assieme al collega Vittorio Crimi del Movimento 5 Stelle ha firmato gli emendamenti a favore degli aspiranti poliziotti: “Un risultato importante, fatti che valgono più di mille parole. Finalmente l’attesa è finita, presto queste donne e questi uomini potranno veder realizzato il loro sogno di servire il nostro Paese e i tutti i cittadini nella Polizia di Stato”. Le stesse parole con cui loro commentano questa bella notizia: “Un sogno che finalmente si realizza”.

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