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News | di Alessandro Barcella |

Coronavirus: "Noi italiani, bloccati a Wuhan senza notizie dalle autorità” | VIDEO

Iene.it, che sta seguendo in tempo reale l'emergenza coronavirus in Cina, raccoglie la testimonianza di Paolo, uno dei circa 70 italiani bloccati a Wuhan, da dove il virus è diffuso e sta facendo strage. “Da dieci lunghi giorni siamo qua senza notizie certe dal consolato”. Intanto la Farnesina, rispetto al volo di rientro in attesa a FiumIcino, spiega: "Possibili ritardi, attendiamo l'ok delle autorità cinesi"

“Noi italiani a Wuhan non abbiamo nessuna notizia certa di un aereo partito da Fiumicino per riportarci in patria. Nessuna notizia ufficiale dal consolato italiano. Stamattina ha iniziato a squillarmi il telefono molto presto, sin dalle 3-4. Parenti e amici mi chiedevano se fossero veritiere le notizie di questo volo ... Ci fa molto piacere, perché sono già dieci giorni che siamo qua senza sapere come andrà a finire questa avventura, questa brutta avventura ... "

Paolo è uno dei circa settanta italiani bloccati a Wuhan, in Cina, da dove è partita l'epidemia mortale da coronavirus. Una città spettrale, che oggi conta oltre l'80% dei circa 170 morti registrati in tutto il paese asiatico. E proprio a Wuhan, una città completamente isolata dal resto del mondo, arriva la voce di Paolo, in attesa trepidante di poter tornare a casa.Una voce registrata nella giornata di mercoledì, alle 22.56 ora italiana.

GUARDA LE INCREDIBILI FOTO DELLA CITTÀ SPETTRALE DI WUHAN 

La città spettrale di Wuhan, in Cina

 
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Paolo, che ha sentito altri connazionali in attesa di partire, aggiunge che l'ambasciata li ha contattati spiegando che il rientro è in corso e chiedendo loro di compilare i moduli per esprimere in modo chiaro l'intenzione di lasciare il paese. Paolo ha registrato questo video per noi ieri alle 22.56, ora italiana. 

Pochi minuti fa Stefano Verrecchia, capo dell'unità di crisi della Farnesina, ha spiegato: " Qualche ritardo nei rimpatri ci può essere, come avvenuto anche per la Francia, ma stiamo facendo tutto il possibile. Dei 70 italiani nella zona di Wuhan una sessantina ha scelto di rientrare ".

"Una quindicina deve ancora decidere cosa fare perché sono persone con un matrimonio misto - ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa -. Per tutti loro vale la situazione dell'asintomatologia. Sono originari del Lazio, Abruzzo, Piemonte, Veneto, Campania, Puglia, Molise e Lombardia. Il loro arrivo era già stato pianificato ed è questione di poche ore. Già ora risultano non infetti. È evidente che per la loro tutela e anche per la nostra saranno fatti gli accertamenti del caso. Mi sento di tranquillizzare tutti. L'Italia resta il paese in Europa dove non c'è alcun caso, abbiamo un sistema di controlli che nessun altro ha predisposto così rapidamente. Tutti i giorni c'è una task force e il Ministro è stato sempre presente".

Ora dopo ora, intanto, si aggiorna la contabilità dell'epidemia globale. I morti sono 170, tutti in Cina (la maggior parte ovviamente nella provincia di Hubei, quella della città di Wuhan). Alle ore 12 del 30 gennaio si registrano 7783 casi confermati, di cui 7678 in Cina, a cui si aggiungono oltre 12mila casi sospetti. L'emergenza è sbarcata anche in Europa: ci sono 5 casi in Francia, 4 in Germania e 1 in Finlandia. Paura anche nel nostro Paese: al momento si parla di due casi sospetti, in isolamento, su una nave della Costa Crociere con a bordo 6000 passeggeri e bloccata nel porto di Civitavecchia. Accanto a questi, altri due cittadini cinesi sono in osservazione allo Spallanzani di Roma.

Iene.it sta seguendo in tempo reale l'evolversi dell'emergenza coronavirus, che dalla Cina si sta diffondendo nel resto del mondo. Nella prima puntata della nostra inchiesta abbiamo raccolto la testimonianza di Nicoletta e Francesca, mamma e figlia trevigiane che da 20 anni vivono a Pechino.

“La zona di Sanlitun, il distretto dei ristoranti di lusso, degli uffici e della vita notturna, è incredibilmente deserta. I marciapiedi e i lunghi viali di solito trafficatissimi sono vuoti: la città è spettrale. Le pochissime persone che si incrociano per strada indossano tutte le mascherine di protezione. Le farmacie di Pechino e i negozi hanno terminato le scorte di disinfettanti ”, ha spiegato mamma Nicoletta.

Nella seconda puntata della nostra inchiesta, abbiamo mostrato gli incredibili dati di un rapporto, l'indice di sicurezza sanitaria globale 2019, che risponde a questa delicatissima domanda: l'Italia è davvero in grado di affrontare l'epidemia da coronavirus? E quello che emerge dal rapporto, che puoi leggere cliccando qui, è sconsolante: il nostro punteggio complessivo è di 56,2 punti e ci colloca diciottesimi in Europa (su 28 membri) e 31esimi nel mondo (su un totale di 195 paesi monitorati) .  

Iene.it continuerà a seguire quotidianamente l'emergenza mondiale da coronavirus cinese, con contributi esclusivi e testimonianze sulla pandemia.

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