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L'assassino di Filippo Raciti dopo il derby siciliano è davvero Antonino Speziale? | VIDEO

Il 2 febbraio 2007 Filippo Raciti è morto durante gli scontri con gli ultras dopo il derby tra Catania e Palermo. Antonino Speziale, all’epoca 17enne, è stato condannato in via definitiva per l’omicidio dell’ispettore capo di Polizia ma secondo alcuni ci sono cose che sembrano non tornare in quella ricostruzione. Ismaele La Vardera indaga sul caso

L’ispettore capo di Polizia Filippo Raciti è morto durante gli scontri con gli ultras dopo il derby tra Catania e Palermo. Era la sera del 2 febbraio del 2007, la notizia della morte di Raciti fece il giro del mondo e portò il governo italiano a varare una rigida stretta per contrastare la violenza degli ultras.

Per l’omicidio di Filippo Raciti è stato condannato in via definitiva Antonino Speziale che all’epoca dei fatti aveva 17 anni. Speziale si trova ancora in carcere e sta scontando gli ultimi mesi della pena: ma è davvero lui il colpevole della morte di Filippo Raciti?

Il nostro Ismaele La Vardera, nel servizio che potete vedere qui sopra, ricostruisce le possibili incongruenze che avrebbero contribuito alla condanna di Speziale. A sollevare dubbi sulla sua colpevolezza non sono solo la famiglia e l’avvocato ma anche persone che non fanno parte del mondo del calcio o della tifoseria organizzata.

Antonino Speziale era il colpevole ideale”, dice il giornalista d’inchiesta Piero Messina. “Un poco testa calda, fanatico del calcio, famiglia per bene ma umile, frequentazioni un po’ borderline. C’era una breccia che poco a poco è diventata una porta, un portone, una voragine. E in quella voragine è caduto Antonio Speziale che è stato condannato per un delitto che secondo me non ha commesso”.

La Iena ripercorre le tappe che hanno portato alla condanna di Speziale, con un finale a sorpresa: secondo alcuni ci sarebbe un’ipotesi alternativa, credibile e supportata da riscontri: ci spiega tutto qui sopra il servizio di Ismaele La Vardera. 

 

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