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Il flop di Immuni in Italia e il successo dell'app in Irlanda

L'app di tracciamento del contagio è stata scaricata solo da 4,2 milioni di italiani. Troppo poco se si pensa che l’obiettivo iniziale era di 25 milioni di download. Mentre dall’estero arriva l’esempio di un boom, a basso costo

È passato poco più di un mese dal debutto in Italia dell’app di tracciamento del contagio Immuni. A livello nazionale è entrata in funzione il 15 giugno e fino ad ora è stata scaricata da 4,2 milioni di italiani. Un po’ poco se si pensa che l'obiettivo iniziale era raggiungere il 60% di download. Il che vuol dire che avrebbero dovuto scaricare l’app circa 25 milioni di italiani, considerando la popolazione che può accedere all’app (sopra i 14 anni). E non è solo una questione di successo in sé, ma di efficacia: secondo lo studio del Big data Institute di Oxford, perché siano utili nel contenere i contagi, le app di tracciamento dovrebbero essere scaricate da almeno il 20% della popolazione.

L’Italia non è l’unico paese in Europa dove non c’è stata una corsa all’app. In Francia è andata anche peggio. Risultati migliori in Germania, dove Corona-Warn-App è stata scaricata da circa 14 milioni di persone su una popolazione di 80 milioni. Un discorso a parte va fatto invece per l’Irlanda. Qui dal 6 luglio si può scaricare Covid Tracker Ireland. L’app ha avuto 1,3 milioni di download nei primi 8 giorni e ha già permesso di individuare casi di contagio da coronavirus. “Ha superato le aspettative iniziali” commenta sul quotidiano britannico The Guardian, Colm Harte, direttore tecnico della compagnia NearForm che ha realizzato l’app per il servizio sanitario irlandese.

Il numero di download dimostra “la fiducia nell’iniziativa e l’entusiasmo nel partecipare a un progetto collettivo per contenere il virus”. A sostenerlo è Seán L’Estrange, scienziato sociale dell’University College Dublin che studia il tracciamento. Certo, alcune domande sull’app restano anche in Irlanda. La prima: i cittadini la useranno correttamente? Anche se non dovesse dimostrarsi risolutiva, continua L’Estrange, “ci avremmo rimesso comunque poco” visto che è costata circa 850mila euro. Un prezzo considerato “stracciato”, dato che per identificare ogni caso di infezione si stima che servano circa 42mila euro. L’obiettivo del governo di Dublino è che venga scaricata da 2,2 milioni di persone, per raggiungere il 60% del target demografico. Gli irlandesi, con un popolazione di 4 milioni di abitanti, sono già a metà dell’opera. In meno di due settimane.

A proposito perché l'app irlandese funziona così bene? "E' facile da usare, poi la gente ha fiducia nelle nostre istituzioni", sostiene Fran Thompson, portavoce del sistema sanitario irlandese. I fatti per ora sembrano dargli ragione mentre il flop italiano viene attribuito soprattutto ai tanti timori per la privacy, anche se le notifiche dell'app Immuni garantiscono l'anonimato.

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