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Giuseppe, sfregiato con l'acido: “Operazioni rimandate causa covid, il labbro continua a scendere”

Aggressione acido stalking sara del mastro giuseppe legnano

Iene.it ha sentito ancora una volta Giuseppe Morgante, il 30enne di Gallarate, di cui ci ha raccontato Veronica Ruggeri, aggredito e sfregiato a colpi di acido da Sara Del Mastro, una ragazza con cui aveva avuto un breve flirt. Le operazioni per ricostruire il suo volto devastato sono bloccate per il Covid, ma le spese quotidiane non si fermano. Vogliamo provare ad aiutarlo?

Ricordate Giuseppe Morgante? Era stato aggredito a colpi di acido in faccia il 7 maggio 2019, quando Sara Del Mastro, una ragazza con cui aveva avuto una brevissima relazione, si era voluta in qualche modo vendicare di essere stata lasciata.

Un anno e mezzo dopo la battaglia di questo ragazzo di Gallarate, di cui Veronica Ruggeri ci ha raccontato la drammatica vicenda fin dal primo momento (come potete rivedere qui sopra) continua. Ed è durissima ogni giorno. Iene.it lo ha intervistato, per conoscere le sue condizioni attuali.

“È sempre un po' un’agonia, perché a causa del Covid sono saltate le operazioni che erano previste. A marzo avremmo dovuto lavorare sul lembo vascolare, una parte del collo. Avrebbero dovuto mettere su la parte di carne presa dalla mia gamba. Poi avremmo dovuto pensare alla bocca, che ancora tende un po' a scendere, e poi alla palpebra… Gli interventi erano già slittati durante la prima ondata di pandemia, poi è arrivata la seconda…”.

Giuseppe, che ha già affrontato 8 operazioni e il cui viso martoriato racconta tutto l’orrore che ha vissuto, è esausto: “A stare cosi non ce la faccio più. Settimana prossima ho la visita medica per vedere di ritornare a lavoro, al supermercato in cui lavoravo come scaffalista. Dovrei ritornarci a gennaio, anche perché tra l’altro mi scade il periodo di aspettativa. Se sarò idoneo riprenderò la mia vita, poi vedranno loro che mansione farmi svolgere. Io sono contento di tornare ma spero di farcela, anche perche‘ in queste condizioni la stanchezza si fa sentire. Io ci provo: sono tutto bloccato con il collo, poi devo mettere continuamente le solite creme, per elasticizzare la pelle. E poi, una volta fatte le operazioni mediche, quando finalmente riuscirò a farle, ci sarà tutta la parte estetica da affrontare, a iniziare dal naso”.

Una sofferenza, quella di Giuseppe Morgante, che è anche economica: “Solo le creme costano almeno 100 euro a settimana. Sono in aspettativa non retribuita da un anno, e grazie a Dio devo dire che siamo andati avanti con la precedente raccolta fondi organizzata da voi de Le Iene. Poi c’è il problema dell’occhio, che è a parte. A ogni visita se ne vanno oltre 100 euro, anche se a volte non mi hanno fatto pagare…”.

Giuseppe spera anche di poter accedere a una cura con le cellule staminali, ma che ovviamente non sarà affatto a buon mercato.

Nonostante questo, il ragazzo sopporta il dolore con grande dignità, e rispetto per tutti: “Da una parte dispiace, specialmente in questa situazione, chiedere dei soldi, con tutto quello che sta succedendo… È lo stato che dovrebbe intervenire, che dovrebbe stare vicino”.

Gli chiediamo chi, in tutti questi mesi così duri, gli abbia dimostrato vicinanza e lui non ha alcun dubbio: “La mia famiglia, i miei amici. Qualcuno poi però si è anche allontanato, qualche amico, qualche collega, ma è normale. Poi però conosci tanta gente durante le visite, e ci si fa forza tra di noi. Io comunque auguro sempre il bene a tutti, ognuno fa la propria vita”.

Come ha spiegato Giuseppe, era stata messa in piedi una prima campagna su GoFundMe, che trovate a questo link, e che grazie alla vostra generosità ha raggiunto finora poco meno di 16mila euro su un obiettivo di 50mila. Una campagna a cui se ne è aggiunta una seconda, sempre su GofundMe (raggiungibile a questo link), organizzata da una sua familiare, e che punta a raggiungere la più modesta cifra di 5000 euro, per sostenere le molte spese che il giovane si trova a dover affrontare ogni giorno.

La 39enne Sara Del Mastro è stata condannata in primo grado a sette anni e dieci mesi di carcere, con il rito abbreviato, ma al momento Giuseppe non ha potuto usufruire di nessun risarcimento.  

Proviamo ad aiutare ancora una volta Giuseppe a riprendersi la normalità della vita di un ragazzo di 30 anni?

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