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Greta, 13 anni: “Firmate! Serve una nuova legge per noi transgender” | VIDEO

Con Nina Palmieri abbiamo conosciuto questa splendida ragazza 13enne, nata maschio e che sta cambiando sesso. Ora i suoi genitori lanciano una petizione per raccogliere le firme per una legge che dia più diritti a tutti i transgender

Continua la lotta per l’identità di Greta, la ragazza che è nata maschio e che sta seguendo la transizione per diventare donna. I genitori della 13enne transgender, che abbiamo incontrato nel servizio di Nina Palmieri qui sopra, hanno appena lanciato una petizione su Change.org: vogliono raccogliere 50mila firme per portare in Parlamento una legge che dia più diritti ai ragazzi e a tutte le persone transgender.

“Per l’Italia i ragazzi transgender in età evolutiva sono inesistenti”, dice la madre a Iene.it. I genitori raccontano le difficoltà anche solo per una seduta da uno psicologo: “Dobbiamo farci sempre 3 ore fino a Firenze per far incontrare a Greta uno psicologo perché anche trovare uno specialista è un’impresa”.

“Mi aspetto solo che firmino molte persone, all’inizio siamo partiti bene. C’è una legge del 1982 che non è stata mai rinnovata ed è ora di farlo. È molto importante”, ci dice Greta.

Uno dei punti della nuova proposta di legge di iniziativa popolare è il riconoscimento dell’identità delle persone transgender. Questo includerebbe anche la possibilità di effettuare la rettifica anagrafica sostenuta da una pratica “meno burocratica e più leggera”, affiancando il consenso dei genitori nel caso dei minorenni.

Un altro aspetto della petizione punta sul diritto alla salute. La 13enne Greta, per esempio, non ha la possibilità di avere l’assistenza di uno psicoterapeuta del servizio pubblico nel percorso di transizione. La ragazza, insieme alla sua famiglia, affronta viaggi da 3 ore per una seduta. “C’è talmente tanta gente in questi centri che andiamo una volta ogni tre mesi. Tutto ovviamente a pagamento, perché non esiste una legge che li tuteli”, dice la madre.

Per la famiglia di Greta, c’è bisogno di “una normativa che preveda formazione di tutti gli operatori della sanità pubblica circa le tematiche di genere e in particolare di tutte le identità e percorsi non riducibili al modello binario etero-normato". E, visto il percorso di transizione medicalizzato, si dovrebbero “adottare tutte le buone prassi a partire da un linguaggio inclusivo". In poche parole si chiede di rendere più semplici e normali il processo e la transizione durante il cambio di sesso.

Ho trovato accoglienza e solidarietà in molte persone: lunedì 20 gennaio, sul palco delle sardine a Bologna, abbiamo lanciato la petizione”, ci dice Luigi, il padre di Greta, che lotta per i diritti di tutti i transgender. “Non vogliamo diventare famosi, vogliamo solo difendere i diritti di queste persone che hanno bisogno”, continua il padre.

Un altro punto della legge è la lotta al bullismo nelle scuole. Questo perché, se Greta trova nella sua famiglia un porto sicuro, le cose a scuola non vanno altrettanto bene: “Mi fa soffrire tantissimo quando gli altri non cercano nemmeno di interagire con me, se chiedo qualcosa non si girano”, ha raccontato alla nostra Iena nel servizio che potete vedere qui sopra. Le cose ora sono migliorate: “Dopo che abbiamo sparso la voce della petizione e dopo il vostro servizio, mi sono fatta due, tre amiche, quindi è andata bene”.

Nina Palmieri ci ha raccontato la storia di questa ragazza con tutte le sue difficoltà e i pregiudizi con cui sta combattendo ancora oggi. Mentre il suo account Instagram ‘iosonogreta13’ è ancora bloccato, resta l’urgenza di intervenire sulla legislatura. Quello che Greta chiede, assieme a tante e a tanti altri, è solo un’adolescenza e una vita come tutti, con gli stessi diritti e la stessa serenità.

“Noi sappiamo cosa siamo e non abbiamo paura di dirlo” è la sua frase simbolo con cui grida la sua identità e lotta contro tutti i bulli. Lottiamo anche noi vicino a lei e sosteniamo la petizione. Servono tantissime firme: per aggiungere la tua clicca qui.

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