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Innamorati separati al confine dal coronavirus: “L'ultimo bacio in Germania a marzo”

Selene e Andrew sono una delle moltissime coppie rimaste separate in nazioni diverse durante questa pandemia. Si sono riunite sotto l’hashtag #LoveIsNotTourism e chiedono di essere esentati dal travel ban per ricongiungersi agli amati

“L’ultima volta che ho visto Andrew eravamo in Germania, era il primo di marzo. Siamo stati insieme tre ore, poi le notizie allarmanti sul coronavirus che stavano circolando ci hanno fatto anticipare la partenza, ognuno verso il proprio paese: per me l’Italia, per lui l’America”. Selene e Andrew sono una delle tante, tantissime coppie rimaste lontane durante questa pandemia, che se in Italia sembra aver rallentato, negli Stati Uniti è ora più violenta che mai. 

Selene e Andrew hanno 25 e 24 anni e per motivi di lavoro non sono potuti restare insieme quel primo marzo 2020. “Io lavoro in una compagnia aeronautica in Italia, Andrew è un veterano dei Marines in America, ci siamo conosciuti quando facevo la ragazza alla pari negli Usa. Sono due anni che stiamo insieme”. Quando si sono salutati, dopo quelle tre ore troppo brevi in Germania, non potevano immaginare che sarebbero passati mesi prima di rivedersi.

“Ho provato di tutto per farlo venire qui o raggiungerlo in Minnesota, ho anche scritto al premier Conte, ma non è servito. Sono tante le persone nella mia situazione sparse per il mondo. Ci siamo riuniti sui social sotto l’hashtag #LoveIsNotTourism, l’amore non è turismo. Quello che chiediamo è che il travel ban venga sospeso per le coppie che dimostrino di avere una relazione stabile. Noi siamo consapevoli della tragica situazione che il mondo sta vivendo, non vogliamo che ci sia una libera circolazione. Vogliamo poterci ricongiungere con i nostri partner e restare poi fermi nel paese dove ci ricongiungiamo. Il punto è proprio che l’amore non è turismo, love is essential (l’amore è essenziale, ndr)”. 

Selene si sente abbandonata, invisibile, ma sarebbe disposta a tutto per ricongiungersi a Andrew. “Possiamo pagare noi il test, fare la quarantena, fornire delle prove che stiamo insieme da tempo. So che non essendo sposati è più difficile dimostrarlo, ma le coppie binazionali vanno tenute in considerazione. Potrei fornire messaggi, biglietti aerei, foto per provare la mia relazione. In Danimarca l’hanno fatto, perché qui no?”. 

In Danimarca già da fine maggio le coppie transfrontaliere potevano ricongiungersi: Copenaghen aveva aperto i confini ai partner residenti in uno degli altri paesi scandinavi o in Germania. Era necessario, però, dimostrare di avere una relazione di almeno sei mesi attraverso foto, messaggi, lettere. Ora la Danimarca ha esteso anche ad altri paesi questa possibilità. 

Forse qualcosa in Europa si sta muovendo. Un commissario dell’Unione europea ha infatti ascoltato il grido “Love is not tourism” delle tantissime coppie binazionali e ha chiesto alle autorità europee di esentare le coppie dal travel ban. Ylva Johansson, commissaria agli affari interni dell’Unione Europea, ha condiviso alcune delle storie sotto l’hashtag “Love is Essential” e nel tweet che potete vedere qui sotto scrive: “I partner o fidanzati con cui i cittadini o residenti europei hanno una relazione duratura debitamente provata dovrebbero essere esentati dalle restrizioni dell’Unione Europea sugli spostamenti non essenziali. Infatti, l’amore è essenziale!”.

“Ogni giorno ci svegliamo e leggiamo le news nella speranza che ci siano novità. Ma per ora non sono incoraggianti. Ci sentiamo tutti i giorni, nonostante il fuso orario. L’ultima cosa che ci siamo detti è stata: ci vediamo presto, la nostra storia non finirà”. 

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