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Inps in tilt, si reca alla sede e viene multato: "Avrò 600 euro, ne pagherò 500 di multa"

Tra comunicazioni confuse, sito dell’Inps in tilt e multe per aver violato il decreto, Luca ci racconta cosa gli è successo mentre cercava di richiedere il bonus da 600 euro per le partite Iva

“Volevo richiedere il bonus da 600 euro per le partite Iva e invece mi sono trovato una multa da 500 euro”. Luca Lari è uno dei tantissimi italiani che mercoledì 1 aprile sono andati sul sito dell’Inps per fare richiesta per il bonus da 600 euro destinato a lavoratori autonomi e partite Iva per far fronte alle difficoltà economiche dovute all’emergenza coronavirus. “Ieri mattina mi sono collegato al sito dell’Inps per richiedere il pin e inviare la richiesta del bonus da 600 euro. Avendo da poco cambiato commercialista, avevo bisogno di richiedere un nuovo pin, che puoi avere andando sul portale dell’Inps, chiamando i numeri dell’assistenza che trovi sul loro sito o andando allo sportello”. 

Come è successo a molti, quando Luca si connette il portale dell’Inps è in tilt: “C’era scritto che il servizio non era disponibile”. Quella di ieri, primo aprile, è stata infatti una giornata nera per il portale dell’Inps, tra il down del sito e il bug che ha reso pubblici i dati sensibili di alcuni utenti, come vi abbiamo raccontato qui. Luca è preoccupato: “Volevo accedere al più presto perché avevo paura di non riuscire a rientrare tra le prime richieste”. Ed è una paura che, a giudicare dal numero di accessi avvenuto nelle prime ore in cui si poteva richiedere il bonus, sembrerebbero aver avuto in molti. "Dall'una di notte alle 8.30 circa abbiamo ricevuto 300mila domande regolari. Adesso stiamo ricevendo 100 domande al secondo", ha detto nella prima mattina di ieri il presidente dell'Inps Pasquale Tridico all'Ansa. Inizialmente sul sito era apparsa la comunicazione che l'Inps avrebbe riconosciuto “l’indennità in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande”. Un criterio che però era stato poi smentito dal presidente Tridico, che ha detto: "Non ci sarà alcun ordine cronologico e le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al primo aprile collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato". Insomma nessun “click day” in cui affrettarsi a inviare la richiesta per essere fra i primi, circostanza poi confermata in un comunicato dell’Inps.

Click day o no, sembra che dopo la prima comunicazione sull’ordine cronologico, la smentita non abbia cambiato il risultato: il numero di accessi nelle prime ore in cui era possibile richiedere il bonus è stato talmente alto che il sito è andato in tilt. Luca per richiedere il nuovo pin per poter inviare la richiesta si sarebbe quindi attaccato al telefono. “Ho chiamato i numeri di assistenza che ho trovato sul sito. Ma era sempre occupato o cascava la linea”, ci racconta. “Allora ho chiamato la sede Inps di Arezzo, che è quella più vicina al comune dove abito io, a Laterina. Sento che sono aperti e, consultato il commercialista, decido di andare lì per richiedere il nuovo pin per poter poi fare la richiesta. Non potendo collegarmi online e non potendo farlo telefonicamente, l’unico modo era andare all’Inps ad Arezzo”.  

“Ero a 200 metri dall’entrata dell’Inps quando una vigilessa mi ha fermato. Le ho fatto vedere l’autocertificazione dove avevo scritto che mi stavo recando all’Inps per richiedere allo sportello il pin per richiedere poi il bonus. Io ero tranquillo, avevo l’autocertificazione e pensavo di non fare nulla che non si potesse, tanto che sono stato io a dirle che ero di Laterina. Ma appena l’ho detto si è arrabbiata dicendo che non potevo starci e mi ha fatto il verbale”. 

“Quella di Arezzo è la sede dell’Inps più vicina al mio comune, per questo sono andato lì”, ci dice Luca. “Non ero a divertirmi, ci vuole del buonsenso per capire le situazioni. Io ho due attività che hanno chiuso, volevo fare richiesta per il bonus e volevo farla in fretta. Il sito dell’Inps era in tilt, al telefono non riuscivo a contattarli. Con tutte le richieste che stavano facendo non volevo arrivare tardi. E quindi sono andato lì per avere intanto il pin. E invece mi sono ritrovato con una multa da 533,33 euro. Lo Stato mi dà 600 euro e praticamente io li riverserò nelle casse del comune di Arezzo”.  

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