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Jonathan Galindo, nella chat Telegram le fake news sui bambini rapiti | FOTO

Dopo la tragedia di Napoli dove un bambino si è lanciato nel vuoto, in questi giorni aumentano i profili fake con il nome di Jonathan Galindo. In un gruppo Telegram con 600 iscritti si raccontano le leggende del “pippo umano” utilizzate per spaventare i bambini, e forse per portarli anche a gesti estremi

Su Telegram ci sono diversi canali con il nome di Jonathan Galindo, il personaggio virtuale di cui si parla negli ultimi giorni dopo la tragedia di Napoli. Un bambino si è lanciato nel vuoto lasciando un messaggio inquietante ai genitori: “Mi dispiace devo seguire l’uomo con il cappuccio”. Stamattina si sono celebrati i funerali dell’11enne, ma sui social è pieno di profili fake con il nome di questo pagliaccio con le orecchie lunghe che ricorda il Pippo di Walt Disney.

Su Telegram, la app di messaggistica, abbiamo trovato una decina di gruppi col suo nome. Uno di questi con 365 iscritti è stato chiuso “perché è stato usato per diffondere contenuti pornografici”, come scrive l’app di messaggistica. Ma ce n’è un altro con oltre 600 utenti che raccoglie al suo interno foto, video e testi caricati dal 26 maggio scorso. In pochi mesi ciascuno di questi contenuti ha raggiunto fino a 15mila visualizzazioni.

In alcuni screen che vi mostriamo qui sotto viene raccontata una storia in spagnolo per spiegare da dove sarebbe nata la leggenda del pagliaccio Galindo, forse utilizzata per terrorizzare i bambini adescati sui social: “Era un clown che lavorava in un circo a pochi isolati da casa mia, non era molto conosciuto e questo aumentava il suo odio per le persone, perché non riceveva mai applausi nonostante si sforzasse di fare i suoi spettacoli”, viene riportato nella chat. Questo clown sarebbe stato deriso dalle persone “perché aveva una malattia che gli gonfia il labbro superiore della bocca”, si legge. E poi si passa ai dettagli del suo rapporto con i più piccoli: “Il 17 marzo 2013 è scomparso un ragazzino di soli 9 anni, si vocifera nel circo. Il 25 marzo 2013 altre due ragazze sono scomparse nello stesso circo”. Un copione che si sarebbe ripetuto altre volte fino “alla chiusura del circo. Molti dissero che era stato il clown di Galindo e quando lo vedevano scappavano”.

A questo punto, nella chat su Telegram, viene data la spiegazione di quella immagine così inquietante di Galindo: “Ha iniziato a truccarsi per sembrare un cane o qualcosa del genere, si è cominciato a dire che fosse uscito per strada a giocare con i bambini per attirare la loro attenzione e quindi rapirli”. E il “pippo umano” viene ricollegato ai social: “Si è cominciato a vociferare che fosse stato creato un profilo su Facebook e si dice che abbia rapito un totale di 98 minori”.

Da questa chat Telegram, quindi, potrebbero emergere dettagli utili per capire su cosa si basi il terrore della figura di “Jonathan Galindo”, che verrebbe usato per adescare i bambini sui social e portarli a gesti estremi. Gli inquirenti a Napoli stanno indagando su quell'"uomo incappucciato" di cui ha parlato l'undicenne nel messaggio scritto ai genitori prima di cadere nel vuoto. Ma ora sono in tanti a usare questo nome sui social. Anche alla pagina Facebook de Le Iene c’è chi ha scritto firmandosi così. Ma dopo che gli abbiamo detto di dimostrare quello che stava sostenendo è sparito e ha cambiato sia immagine profilo che nome (come vi abbiamo raccontato qui), e noi l'abbiamo prontamente segnalato alla polizia postale.

Per capire cosa potrebbe aver portato il bambino di Napoli a quel gesto estremo, verrà esaminata anche la sua Playstation, un altro strumento usato per adescare i bambini. In queste ore si è celebrato il funerale nel quartiere di Mergellina a Napoli. In tanti hanno voluto esserci per raccontare questo bambino che sciava, nuotava, aveva amici, amava la natura e la sua famiglia. Poi il blackout di martedì notte, quando si è alzato dal letto dicendo alla sorella che sarebbe andato in bagno. Ha preso uno sgabello e si è lanciato dalla finestra.

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