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È morto Kim Jong-un? Le (ennesime) voci sulla fine del dittatore della Corea del Nord

Sono settimane che circolano voci sulla morte di Kim, su cui però non ci sono conferme ufficiali né ufficiose. Le indiscrezioni parlano di un decesso dovuto a un intervento al cuore, ma Seul e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno negato gravi problemi di salute del dittatore

Kim Jong-un, il dittatore della Corea del Nord, è morto? Il leader di Pyongyang, che avrebbe 38 anni ma nessuno sa veramente quando sia nato, è da settimane scomparso dalla scena pubblica del Paese. Ha suscitato molto scalpore la sua assenza al Giorno del sole: è la giornata in cui si festeggia il compleanno del nonno Kim Il-sung che, oltre a essere il “presidente eterno” della Corea del nord, è pure morto da 26 anni.

Voci che oggi sono state confermate anche da Francesco Sisci, docente di politica internazionale all'Università di Pechino. “Che io sappia è già morto”, ha detto: “Nessuno sa quando potrebbe arrivare l’annuncio, potrebbero volerci giorni, ma anche mesi”. Secondo fonti riportate anche da Cnn, il giovane Kim avrebbe subìto un intervento al cuore il 12 aprile che avrebbero messo il dittatore in pericolo di vita.

Questi rumor sono però stati seccamente smentiti sia da Donald Trump, che li ha bollati come “fake news”, sia dalla Corea del Sud che ha detto di ritenere Kim in visita a zone periferiche del Paese. E c’è da dire che non è la prima volta che il dittatore nordcoreano viene dato per morto: era già successo nel 2016, ma dopo settimane di indiscrezioni Kim era ricomparso più paffuto e crudele che mai. Parliamo infatti dell'uomo che avrebbe fatto sbranare lo zio dai cani e fatto assassinare il fratello col gas nervino (anche queste sono voci ovviamente, mai confermate).

La salute del dittatore è sempre stata questione di discussione sui media: è infatti un forte bevitore e fumatore, e sembra che soffra persino di gotta a causa di una dieta fortemente squilibrata. La sua morte aprirebbe un enorme vuoto di potere all’interno della Corea del Nord: sarebbe infatti la prima volta che il “leader” del Paese muore senza aver indicato e pianificato la sua successione.

Gli unici due suoi predecessori erano stati il nonno Kim Il-sung, il “presidente eterno” della Corea del Nord e il padre Kim Jong-il. Non è chiaro chi potrebbe prendere il suo posto alla guida della più feroce e segreta dittatura del pianeta, ma sembra che il governo cinese avrà una forte influenza sulla scelta.

L’unica figlia nota di Kim ha infatti appena 7 anni e sarebbe facile preda di intricati giochi di palazzo che Pechino vorrebbe evitare. All’interno della famiglia sono due i nomi plausibili per la successione: il fratello maggiore Kim Jong-chul, che però da anni è estromesso dalla politica nordcoreana, e la sorella minore Kim Yo-jong, già impegnata a fianco del dittatore. L’altro fratello maschio, Kim Jong-nam, è stato assassinato nel 2017 con il gas nervino a causa della sua collaborazione con la Cia.

La morte di Kim Jong-un stenderebbe infine pesanti ombre sul complesso processo di normalizzazione delle relazioni tra le due Coree, il cui punto più alto è stato raggiunto con l’incontro tra lo stesso Kim e Donald Trump il 30 giugno 2019 nella zona demilitarizzata al confine tra i due Paesi. In quella occasione Trump aveva anche varcato brevemente il confine, diventando il primo presidente americano in carica a entrare in Corea del nord.

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