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Malaria non diagnosticata all'ospedale, morta Loredana Guida: il ricordo della Iena Schembri

È morta ad appena 44 anni all’ospedale di Agrigento Loredana Guida, giornalista e insegnante. La sua morte lascia tutti sgomenti e una domanda senza risposta: com’è possibile morire di malaria dopo aver aspettato inutilmente 9 ore in un pronto soccorso italiano? La Procura ha aperto un’inchiesta

È morta a 44 anni Loredana Guida, insegnante e giornalista. A stroncarla è stata la malaria: si è spenta all’ospedale di Agrigento dopo 13 giorni con febbre alta e inappetenza. La 44enne era reduce da un viaggio a Lagos, in Nigeria. Al suo rientro a casa in Sicilia ha iniziato ad avvertire i primi malesseri. Si è presentata in pronto soccorso ma qui non avrebbe ricevuto l’assistenza necessaria: dopo 9 ore in attesa di un medico avrebbe abbandonato la struttura sanitaria. Tornata a casa la situazione si aggrava: ha uno svenimento e viene trasportata in ambulanza in ospedale.

Questa volta i medici capiscono che la situazione è grave. Loredana viene ricoverata e lotta tra la vita e la morte nel reparto di Rianimazione. Si sono attivati anche i reparti di Malattie infettive degli ospedali siciliani e anche l’Istituto nazionale Malattie infettive di Roma. Ormai per lei era però troppo tardi: Loredana è entrata in coma dopo 5 giorni dalla prima visita al pronto soccorso. Non è servito a salvarla neppure il tentativo di cura con un farmaco che sarebbe dovuto arrivare da Messina. Dopo 8 giorni è morta.

Perché nessuno ha preso come campanello d’allarme quel viaggio in Africa? Loredana l’aveva detto subito al primo ingresso in pronto soccorso. La Cgil Sicilia ha chiesto che venga fatta estrema chiarezza a tutti i livelli di responsabilità. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’intera vicenda. La salma è stata sequestrata e verrà sottoposta ad autopsia. La sua prematura scomparsa ha sconvolto la comunità di Agrigento e non solo, gli amici e i colleghi incontrati in questi anni.

Tra loro c’è anche il nostro Silvio Schembri. “Ci ha lasciati una persona meravigliosa, una bravissima giornalista a cui ho voluto bene”, dice la Iena in un videomessaggio di ricordo. “È impossibile calcolare il tempo trascorso insieme, fianco a fianco, dentro e fuori la redazione. Ho iniziato a fare questo lavoro con te, quasi 13 anni fa. In questa giornata niente ha un senso, ho voglia di spaccare tutto. Nel 2020 non è accettabile morire così”.

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