I 50 anni di Marco Pantani: e se gli regalassimo la verità? | VIDEO
Oggi il Pirata compirebbe 50 anni. Noi de Le Iene ci auguriamo, dopo le dichiarazioni dello spacciatore Fabio Miradossa in commissione Antimafia, che possa arrivargli un bellissimo regalo: la verità sulla sua morte
Buon compleanno Pirata! Oggi Marco Pantani avrebbe compiuto 50 anni e dovunque si trovi ora, vogliamo che gli arrivino gli auguri de Le Iene.
Un’età, cinquant’anni, buona per cominciare a fare il primo bilancio di una vita. E il bilancio che il Pirata ci ha consegnato, anche se è scomparso tragicamente all’età di 35 anni, è quello di un campione che ha vinto tutto, sfidando ogni pronostico e ogni accusa. E che ora, a 50 anni dalla nascita, merita giustizia e che emerga finalmente la verità sulla sua morte.
Noi de Le Iene, con Alessandro De Giuseppe, stiamo cercando da tempo di raccontare tutte le incongruenze nelle indagini sulla morte del Pirata, come abbiamo fatto anche con il nostro Speciale.
Il corpo di Marco Pantani viene ritrovato senza vita il 14 febbraio 2004, nella sua stanza d’hotel al residence Le Rose di Rimini. Il campione, vincitore del Giro d’Italia e del Tour de France nel 1998, era stato fermato per livelli di ematocrito troppo alti rilevati nelle analisi di Madonna di Campiglio il 5 giugno 1999.
Per la giustizia si è trattato di overdose da cocaina: il decesso sarebbe la conseguenza di comportamenti ossessivi di Pantani, che dopo aver esagerato con la droga avrebbe sfasciato tutta la stanza facendosi del male da solo e poi sarebbe morto per un arresto cardiaco causato da un cocktail di cocaina e farmaci.
Solo qualche giorno fa, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, l’avvocato della famiglia Pantani, Antonio De Rensis, aveva dichiarato: “A Rimini tutti dicono che Pantani è stato ammazzato, lo dicono perché Rimini è un ambiente molto piccolo e si sanno le debolezze e le virtù di tutti. In un paese normale mi aspetto che la Procura convochi Miradossa e gli chieda spiegazioni. Se io fossi il Ministro di Grazie e Giustizia, manderei gli ispettori”.
L’avvocato fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate in Commissione Antimafia da Fabio Miradossa, lo spacciatore di cocaina che vendeva la droga al Pirata: “Marco è stato ucciso, l'ho conosciuto 5-6 mesi prima che morisse e di certo non mi è sembrata una persona che si voleva uccidere. Era perennemente alla ricerca della verità sui fatti di Madonna di Campiglio, ha sempre detto che non si era dopato. Qualcosa stava facendo per arrivare alla verità, quest'ultima è però una mia convinzione".
L’avvocato De Rensis non ha peli sula lingua e incalza: “Quando Miradossa, napoletano che all’epoca aveva legami con la malavita a Napoli ed era uno dei più grossi spacciatori di Rimini, dice di avere patteggiato perché si è reso conto che il procuratore non voleva la verità e che Pantani è stato ucciso, dice una balla o forse sa tutto? In un paese normale mi aspetto che la Procura lo chiami e gli chieda spiegazioni. Ma se questo non accade non è un problema solo per la famiglia Pantani, bensì per tutti noi che abbiamo diritto di pretendere dai magistrati che venga fatto l’impossibile per cercare la verità”.
Lo facciamo questo regalo a Marco Pantani per il suo cinquantesimo compleanno?