Marco Vannini, oggi avrebbe 25 anni: “Non abbiamo potuto salutarlo neanche al cimitero” | VIDEO
L’8 aprile è il compleanno di Marco Vannini, il ragazzo ucciso a 20 anni a casa della fidanzata a Ladispoli. A Iene.it parla Marina Conte che racconta come hanno vissuto questa giornata particolare
“Oggi Marco avrebbe compiuto 25 anni. E non posso neanche andarlo a salutare sulla sua tomba perché i cimiteri sono chiusi per il coronavirus”. Sono le parole di Marina Conte, la mamma del ragazzo ucciso a 20 anni da un colpo di pistola. Anche lei assieme al marito si trova da più di un mese a casa. Ma oggi è tutto diverso. L’8 aprile è una giornata speciale nella casa di Cerveteri. È il compleanno di Marco e in tantissimi si sono ricordati di questo momento. Qui il tempo si è fermato al 2015. Nella notte tra il 17 e il 18 maggio, appena 20enne Marco viene ucciso dal papà della sua ragazza nella loro villetta di Ladispoli. Questa è la ricostruzione processuale, nonostante i dubbi e le bugie che abbiamo ricostruito con Giulio Golia e Francesca Di Stefano.
“Da stamattina sto ricevendo tantissimi messaggi di auguri per lui”. Sono le prime parole di Marina appena risponde al telefono. Ancora prima di salutarci. E subito la voce si rompe dalla commozione. La giornata è iniziata presto, alle 6, con i primi sms.
“Mi scrivono al mio numero e a quello di Marco. Rispondo a tutti perché è giusto ringraziare chi ha pensato a mio figlio. La gente non dimentica”, dice Marina, che in queste ore sente la vicinanza di tantissime persone da ogni parte d’Italia. Il messaggio più bello arrivato finora? “Marco, sappi che resterà sempre questo vuoto, ma lotteremo per darti giustizia. Saremo sempre vicini alla zia come avrebbe fatto lei con noi”. È il messaggio di Alessandro, il nipote, e la voce di Marina si spezza ancora una volta. “Da un mese non possiamo più andare al cimitero a salutarlo. Non possiamo portargli neppure dei fiori. Gli ultimi che ha ricevuto sono stati da parte del sindaco che li ha recuperati da un vivaio”, dice la mamma. Alessio Pascucci ha omaggiato Marco portando dei fiori sulla sua tomba. "Un messaggio di speranza e di giustizia da parte di tutti", ha detto il sindaco nel video che potete vedere qui sopra.
In queste settimane di emergenza che obbliga a stare a casa, i piccoli gesti quotidiani a casa Vannini riportano la memoria a quel tempo che si è fermato a 5 anni fa. “Per la prima volta da quando non c’è più Marco ho fatto la sua torta preferita”, racconta Marina. Mettere le mani in quell’impasto di frolla e mele l’ha riportata indietro con il tempo. Agli anni in cui Marco aspettava quel dolce, e per lui ogni volta era una festa. Oggi anche i suoi genitori vogliono rivivere quei momenti.
“Ho voluto ritagliare un momento nostro con Valerio e la nonna. Alle 13, l’ora esatta in cui è nato Marco, abbiamo messo le candeline su questa torta”. E quelle fiammelle per Marina sono la luce in un futuro in cui sia fatta giustizia, la stessa speranza che ha voluto vedere riaccendendo il camino di casa. “Marco si metteva davanti al fuoco a studiare. Lo accendeva sempre lui, da quando non c’è più è sempre stato spento”.
Tra un sms e l’altro, Marina e Valerio immaginano come sarebbe stato loro figlio. “Avrebbe intrapreso la carriera militare o comunque si sarebbe laureato. Era appassionato delle frecce tricolori, con tanti sacrifici sono certa che sarebbe arrivato a guidarle per riempire il cielo con i colori della nostra bandiera per darci speranza”, immagina la mamma. “Anche in questa emergenza sarebbe stato in prima linea per aiutare la sua famiglia e la sua Italia”.
Ora l’Italia si è fermata e anche la battaglia legale dopo la sentenza della Cassazione del 7 febbraio scorso e la pubblicazione delle motivazioni un mese più tardi ha ricevuto una battuta d’arresto. Secondo la Cassazione il processo d’Appello è da rifare per tutti i componenti della famiglia di Antonio Ciontoli. Nel primo Appello il padre della fidanzata di Marco era stato condannato a 5 anni per omicidio colposo, in primo grado a 14 anni per omicidio volontario. In Appello era stata confermata invece la condanna a 3 anni per omicidio colposo per la moglie Maria Pezzillo e i due figli Federico e Martina (fidanzata con Marco).
“Ora è il momento di rispettare le regole e stare a casa”, dice Marina. “Prima finirà tutto questo, prima torneremo a combattere tutti insieme per lui”.