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Mario Biondo, il ricordo di Vladimir Luxuria: “Qualcuno vuole screditarlo…” | VIDEO

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Sono passati 7 anni dalla morte di Mario Biondo, il cameraman di Palermo trovato senza vita nella sua casa di Madrid. Chi lo conosceva non crede alla teoria del suicidio. Tra loro c’è anche Vladimir Luxuria: con Cristiano Pasca ricostruiscono le tante anomalie di questo caso

Il 21 luglio il Tribunale di Palermo potrebbe mettere una pietra sulla storia della morte di Mario Biondo, il cameraman siciliano trovato impiccato nel salotto di casa sua a Madrid il 30 maggio 2013. Dopo poche settimane le autorità spagnole hanno archiviato il caso come suicidio. Una tesi a cui nessuno di chi lo conosceva ha mai creduto. Tra loro ci sono anche Pippo e Santina, i suoi genitori, che da 7 anni non si danno pace. 

Grazie al loro lavoro in Italia è stato aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti. Tuttavia, tra meno più di un mese rischia di chiudersi con un’archiviazione, nonostante ci siano tante cose che non tornano. A cominciare dall’autopsia fatta in Spagna tanto che il medico che l’ha eseguita è finito sotto indagine. Poi c’è un’emorragia cerebrale che non ci sarebbe dovuta essere per una morte per impiccagione. Oppure il secondo solco trovato sulla nuca di Mario, un segno inspiegabile per una persona che si sarebbe impiccata da sola con un foulard. 

È inspiegabile e anche innaturale la posizione del cadavere che avrebbe fatto crollare tutta la libreria a cui era legato. Oltre alle incongruenze sulla scena della morte, ci sono le dichiarazioni di Raquel Sanchez Silva, star della tv spagnola nonché moglie di Mario. Lei lo ha sempre dichiarato che lui fosse dipendente dalla cocaina. “Lui non lo era né di cocaina né di altre sostanze”, sostiene invece la tossicologa Umani Ronchi. Poi ci sono i dubbi su dove si trovasse Raquel quella notte e su che cosa sia stato cancellato dal computer di Mario nei giorni dopo il ritrovamento del suo cadavere. Insomma molte cose non tornano e adesso rischiano di finire nel nulla se il Tribunale di Palermo deciderà di archiviare l’indagine. 

Tra chi lo conosceva c’è anche Vladimir Luxuria che è stata co-conduttrice de L’Isola dei famosi del 2012. Lei ha vissuto per tre mesi fianco a fianco con Mario che era nella troupe. “L’ho visto uscire dal mare con questa bocca carnosa e un pacco talmente grande che sembrava avesse il marsupio”, dice Vladimir. “Traboccava di gioia di vivere”. Che fosse una persona serena, solare lo dicono anche i colleghi che hanno lavorato con lui. “Era puntuale, preciso. Ci teneva molto al suo lavoro. Era veramente innamorato di Raquel”.

“Lui era abbastanza sottomesso da lei che invece era un ghiacciolo, una stronza capace di raggiungere i suoi obiettivi”, la descrive Luxuria. “Lui sembrava il suo cagnolino”. Per tutti però tra i due c’era amore e allora perché lei, appena trovato Mario impiccato, ha detto alla stampa che era un cocainomane abituale? “Non ce lo spieghiamo, l’abbiamo trovato fuori luogo”, dicono i colleghi. E anche Luxuria è della stessa opinione: “Me ne sarei accorta se avesse fatto uso di droghe o se fosse stata una persona problematica. Di chi stiamo parlando? Qualcuno sta cercando di screditare l’immagine di Mario…”.

I colleghi raccontano anche che avesse intenzione di avere dei figli. “Non esiste che un ragazzo così dedito alla vita si suicida. Non era da lui e soprattutto per quale motivo?”, dicono i colleghi. Stranezze e anomalie in questa vicenda sembrano non finire mai. In tutte le autopsie fatte sul corpo di Mario qualcosa è sempre andato storto: in quella spagnola c’erano errori, nella seconda fatta in Italia non c’erano segnalati né il solco sulla nuca né la botta sulla testa mentre nella terza i reperti avevano numerazioni diverse e poi corrette con un pennarello. “Sembrano materiali diversi provenire da due casi diversi”, dice il perito della famiglia Biondo. Questa anomalia è stata oggetto anche di un’inchiesta dei Ris che “hanno stabilito provenissero da due persone diverse”, dice l’avvocato della famiglia. 

Così il professore Fineschi che ha eseguito la terza autopsia ha rifatto i campionamenti partendo dagli organi di Mario contenuti in alcuni secchi. “Ma chi ci assicura che non abbiano manipolato anche questi?”, si chiede Santina. Per avere la certezza dovrebbero essere sottoposti a indagini per confrontare il dna con quello dei genitori. “Invece nessuno ci ha fatto sapere nulla. Per noi sarebbe stato facile dare il nostro Dna. Dovevano chiamarci!”, sostiene Santina. Di certo i genitori continueranno la loro battaglia anche se a luglio il Tribunale dovesse decidere di archiviare tutto.

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