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Morte di Filippo Raciti, l'intercettazioni in carcere: c'è un testimone? | VIDEO

Sono passati 13 anni dalla morte dell’ispettore capo di Polizia Filippo Raciti. Per il suo omicidio sta scontando gli ultimi mesi di carcere Antonino Speziale. Alcune intercettazioni sembrano però offrire un’altra possibile ricostruzione: c’è un testimone di quanto sarebbe accaduto? Ismaele La Vardera si mette sulle sue tracce 

C’era lo sportello aperto, ha fatto manovra e gli è arrivato addosso. Stanno aspettando che qualcuno ha ripreso con la telecamera dal balcone o con qualche telefonino. L’elettrauto Nuccio era la e l’ha visto”. Questa intercettazione è stata registrata nel carcere di Catania due settimane dopo la morte dell’ispettore capo Filippo Raciti. A parlare sono tre persone: una madre e un padre mentre incontrano il figlio arrestato dopo gli scontri della partita di calcio Catania-Palermo avvenuti il 2 febbraio 2007, in cui Raciti ha perso la vita.

Per il suo omicidio è stato condannato in via definitiva Antonino Speziale, all’epoca dei 17enne, come ci ha raccontato Ismaele La Vardera nel primo servizio dell’inchiesta. Speziale si trova ancora in carcere e sta scontando gli ultimi mesi della pena: ma è davvero lui il colpevole di quella morte?

L’intercettazione sembra offrire un’altra possibile ricostruzione: in questa registrazione si parla della presunta esistenza di un video che racconterebbe un’altra versione di quanto accaduto. Durante il processo però questa versione non sarebbe stata ritenuta attendibile in quanto il padre del tifoso, una volta sentito dagli inquirenti, ha ridimensionato le sue stesse parole limitandosi a dire di aver riportato solo delle voci che correvano in città.

Il nostro Ismaele La Vardera si è messo sulle tracce di questo possibile testimone: per sapere cosa ci ha risposto, guardate il servizio in testa a questo articolo

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