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Nocera Umbra, senatrice sposta l'ufficio parlamentare nella casa di cura per evitare lo sfratto dei nonni | VIDEO

La casa di cura autogestita di Nocera Umbra (Perugia) diventa sede dell’ufficio parlamentare della senatrice Emma Pavanalli (M5S). Con Giulio Golia vi abbiamo raccontato la storia di questi 14 nonni e del loro esempio di cohousing che non richiede fondi pubblici

La casa per anziani di Nocera Umbra (Perugia) diventa sede dell’ufficio parlamentare della senatrice Emma Pavanelli (M5S). È l’ultimo tentativo per ritardare il più possibile lo sfratto dei 14 agguerritissimi nonni che abbiamo conosciuto nei servizi di Giulio Golia (qui il primo) e che durante l’emergenza coronavirus hanno ricevuto la lettera di sfratto, come potete vedere qui sopra. 

"Una decisione condivisa e presa di comune accordo con l’associazione, così gli anziani sono più sereni e la battaglia perché possano rimanere qui può continuare”, dice la senatrice Pavanelli: “Questi anziani vivono bene, in un modello sociale di cohousing dal quale gli enti locali dovrebbero prendere ispirazione. Invece vogliono sfrattarli tutti, allontanandoli dalla loro comunità”.

I nonni abitano in uno dei quattro padiglioni di una struttura dell’Usl Umbria 2. A gestirla è un’associazione di cittadini. Fino a due anni fa, questa era una casa di riposo comunale. Il suo mantenimento costava 316mila euro: 200mila a carico del Comune e il restante suddiviso tra gli ospiti. Ma per Nocera Umbra, paese di appena 5mila anime, era un onere troppo importante

Così il Comune decide di chiudere, dirottando gli ospiti nelle altre strutture della provincia. Ma loro non vogliono separarsi. A questo punto anche i cittadini del paese si mobilitano per i nonnini. Si è creato un comitato che ha ottenuto da Usl e Regione una soluzione temporanea: utilizzare la struttura come residenza senza però ricevere alcun finanziamento pubblico. E ci sono riusciti, aumentando anche gli ospiti! Quando la struttura era finanziata dal Comune per 316mila euro ospitava 10 nonni, ora al costo circa di 140mila euro sono 14

Vogliono mandare via gli ospiti, ma non c’è un progetto per l’edificio. Loro non vogliono andarsene e sono disposti a tutto per rimanere, anche ad acquistare lo stabile o ad affittarlo", spiega Pavanelli. Qui ormai sono una grande famiglia, ma per il sindaco e le altre istituzioni questa realtà non dovrebbe esistere. Una volta capito che i nonni non volevano spostarsi in altri comuni, è stato proposto loro di trasferirsi in un’altra struttura a 50 metri dall’esistente, ma costruita per anziani non autosufficienti. Una differenza non solo sostanziale, ma anche di costo. E in questa vicenda sembra che tutti i nonni della struttura autogestita verranno considerati come non autosufficienti, quando in realtà non è così

A metà giugno, la questione della casa autogestita è arrivata anche in consiglio regionale.  “Occorre che la Asl faccia un bando per l’affidamento del bene, quindi che il Comune faccia il definitivo cambio di destinazione. Le norme sono rispettate, il luogo è agibile, non gravano vincoli di destinazione sul terreno, l’unico limite è che il cambio di destinazione fatto era a tempo ed è scaduto”, ha detto il consigliere Vincenzo Bianconi, presentando un’interrogazione su questa vicenda. “Non ci sono irregolarità ma un modello virtuoso di cui quegli anziani sono orgogliosi e che andrebbe replicato anche altrove”.

Intanto noi de Le Iene abbiamo avviato una raccolta firme per sostenere i nonni di Nocera Umbra. Oltre 115mila persone l’hanno sottoscritta su Change.org.

CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG

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