Omicidio Vannini e quelle prostitute nel passato di Antonio Ciontoli | VIDEO
La notte tra il 17 e il 18 maggio 2015, Marco Vannini è morto dopo un colpo di pistola sparato da Antonio Ciontoli. Siamo venuti in possesso di documenti che sembrano gettare ombre sul suo passato
Sono passati esattamente 5 anni dalla morte di Marco Vannini. Nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015, appena 20enne Marco muore dopo un colpo di arma da fuoco sparato da Antonio Ciontoli, il papà della sua ragazza nella loro villetta di Ladispoli. Di questo caso torniamo a parlarvi con Giulio Golia e Francesca Di Stefano.
Il ragazzo è morto appena 20enne, dopo interminabili minuti in cui i soccorsi sono stati interrotti e ingannati. “Se fosse stato soccorso in tempo dalla famiglia Ciontoli sarebbe ancora vivo”, scrive la Cassazione, che il 7 febbraio ha stabilito che il processo d’Appello è da rifare per tutti i componenti della famiglia Ciontoli. Nel primo Appello il padre della fidanzata di Marco era stato condannato a 5 anni per omicidio colposo, in primo grado a 14 anni per omicidio volontario. In Appello era stata confermata invece la condanna a 3 anni per omicidio colposo per la moglie Maria Pezzillo e i due figli Federico e Martina (fidanzata con Marco).
A distanza di 5 anni dalla morte emergono nuovi fatti che sembrano gettare ombre sul passato di Antonio Ciontoli. A fine febbraio vi abbiamo mostrato dei documenti esclusivi che confermavano una diceria che girava da tempo (clicca qui per il servizio). “Ma lo sapete che il Ciontoli aveva avuto un precedente perché si era fermato sull’Aurelia e aveva caricato una donnina e poi non l’aveva pagata…”, ci ha detto un testimone.
Giulio Golia è riuscito a ottenere i documenti, rimanendo senza parole. Nel verbale di interrogatorio dei carabinieri, Ciontoli ammetteva il rapporto sessuale negando tutte le altre accuse. Ci mancavano però le denunce delle due prostitute che ci avrebbero potuto aiutare a capire qualche cosa di più e anche perché questo procedimento fosse stato archiviato.
Dopo la messa in onda del nostro servizio siamo venuti in possesso di quei documenti clamorosi.