Orfani di femminicidio, c'è giustizia: non dovranno restituire il risarcimento | VIDEO
Con Nina Palmieri vi abbiamo raccontato la drammatica storia di Marianna, uccisa a coltellate dall’ex marito. I tre figli piccoli avevano ottenuto un risarcimento, perché nessuno avrebbe fermato l’uomo nonostante le denunce della donna. La Stato però aveva chiesto indietro i 259mila euro, la Cassazione ha appena stabilito che i tre orfani non dovranno restituirli
I tre orfani di Marianna Manduca, uccisa dall’ex marito in provincia di Catania nel 2007, non dovranno restituire il risarcimento pagato dallo Stato. Lo ha deciso dopo una lunghissima battaglia legale la Cassazione, che ha accolto il ricorso dei ragazzi.
Vi avevamo raccontato questa incredibile e drammatica storia di violenza familiare e femminicidio con Nina Palmieri, che aveva incontrato i figli di Marianna, come potete vedere nel video pubblicato sopra. “Lei è morta per noi, per proteggerci”, ci ha detto tra le lacrime Salvatore, figlio 17enne della giovane siciliana, uccisa con sei coltellate da quell’uomo che aveva denunciato una dozzina di volte.
“Sono certa che mi ucciderà, perché me l’ha detto e perché mi ha mostrato l’arma”, aveva scritto più volte Marianna nelle sue denunce rimaste inascoltate: per questa “grave negligenza” dei giudici della Procura di Caltagirone, che “non avrebbero adottato misure per neutralizzare la pericolosità sociale” dell’assassino, lo Stato ha dovuto pagare agli orfani un risarcimento di 259mila euro.
Soldi con i quali la famiglia Calì, i cugini di Marianna che avevano deciso di crescere i tre ragazzi, si era ricostruita una vita mettendo in piedi un bed & breakfast. Nonostante le rassicurazioni dell’allora premier Gentiloni, l’Avvocatura dello Stato aveva fatto però ricorso, vincendo: quei soldi andavano restituiti. Ora è arrivata la parola finale della Corte di Cassazione, che ha dato ragione finalmente ai tre figli di Marianna negando l’obbligo di restituzione del risarcimento.