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Ospedali da sogno: dopo le vertebre, ricostruita in 3D una caviglia a Bologna | VIDEO

 

Un paziente ha ripreso la piena funzionalità della caviglia che gli è stata ricostruita con la stampante 3D. Per la prima volta al mondo questa operazione è avvenuta al Rizzoli di Bologna. Un ospedale da sogno che abbiamo conosciuto con Gaetano Pecoraro per un altro intervento d’eccellenza: la ricostruzione delle vertebre

Nuova operazione d’eccellenza al Rizzoli di Bologna. È stata ricostruita un’intera caviglia a un paziente utilizzando una protesi su misura stampata in 3D. Qui pochi mesi fa era avvenuto il primo trapianto di vertebre umane al mondo come ci ha raccontato Gaetano Pecoraro nel servizio che potete vedere qui sopra.

In questo ospedale da sogno è stata messa a punto una tecnica innovativa di personalizzazione per la sostituzione della protesi della caviglia utilizzando una stampante 3D. È la prima volta al mondo che avviene un’operazione simile. Il paziente, 57enne, aveva perso la funzionalità articolare della caviglia in seguito a un grave incidente in moto di cui era rimasto vittima 13 anni fa. Il paziente era considerato inoperabile fino a oggi che ha ripreso piena funzionalità grazie alla nuova caviglia costruita in 3D al Rizzoli.

Dopo le inchieste sugli ospedali da incubo del nostro paese, tra formiche sui pazienti, strutture fatiscenti e disagi, vi abbiamo raccontato l’altra faccia della sanità italiana, quella di cui possiamo andare fieri. Il nostro viaggio tra gli ospedali da sogno è partito proprio dal Rizzoli di Bologna, dove la sanità è all’avanguardia e i danni di un tumore si possono curare con la stampante 3d.

Abbiamo conosciuto questa struttura per un altro primato mondiale: il primo trapianto di vertebre umane al mondo, come ci ha raccontato Gaetano Pecoraro. In un paziente di 77 anni colpito da una forma maligna di tumore osseo una parte della colonna vertebrale è stata sostituita da quattro vertebre umane che erano conservate nella Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico della regione. “Il paziente sta bene”, ha spiegato Alessandro Gasbarrini, direttore della Chirurgia vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo del Rizzoli. “Dopo i primi 15 giorni di controllo post operatorio è stato dimesso in un altro reparto, per la fisioterapia, dove è stato rimesso in piedi e in condizioni di avere una vita il più normale possibile. Poi, quando era in condizioni di farlo, è tornato tra i suoi affetti".

L’intuizione per questa tecnica innovativa è venuta a Alessandro Gasbarrini da una semplice riflessione: se sulla luna costruiscono i pezzi in 3D per gli astronauti, perché sulla Terra non si può fare altrettanto per chi ha un tumore? 

Guarda qui sotto tutti i servizi di Gaetano Pecoraro sugli ospedali da sogno. 

 

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