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Permessi di soggiorno temporanei per salvare l'agricoltura? Ecco i braccianti di Borgo Mezzanone | VIDEO

Una città di tende e baracche dove vivono oltre 2mila braccianti che in queste settimane di lockdown non ha mai smesso di lavorare per pochi euro all’ora. Gaetano Pecoraro ci porta a Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, a scoprire questo ghetto

“Se noi siamo puliti è meglio anche per voi. E se siamo puliti, anche voi mangiate cose pulite, se noi siamo sporchi anche voi mangiate cose sporche”. Lo dice Alaj, uno dei 2mila braccianti di Borgomezzanone, in provincia di Foggia. Gaetano Pecoraro ci porta lungo una vecchia pista aeroportuale, dove è sorta una vera e propria città di baracche, tende e container. Un ghetto dove vivono più di 2mila braccianti che alla mattina si alzano per andare nei campi e raccolgono la frutta e la verdura che troviamo nei nostri supermercati.  

Lui vive qui da 11 anni, inizia a lavorare alle 6 di mattina e finisce 12 ore dopo attorno alle 18, questo per più di 300 giorni all’anno. Viene pagato appena 3 euro e 50 all’ora. “Nei campi non ci sono italiani, non lo vogliono più fare questo lavoro. E se noi non andiamo più a lavorare, voi non potete più mangiare”. 

 

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