Plasma iperimmune per combattere il Covid: quante sacche rimangono in Italia? | VIDEO
Le scorte di sacche di plasma iperimmune impiegate per trattare i pazienti colpiti dal Covid sembra che stiano per terminare, come ci dice chi lo ha raccolto in questi mesi. Su quante sacche possiamo ancora contare veramente mentre sempre più clinici vogliono usare il plasma per i pazienti? Alessandro Politi e Marco Fubini ne parlano con medici e esperti
“L’Oms ha appena pubblicato i dati di un importantissimo studio randomizzato” ci dice il professor Massimo Franchini, direttore immunoematologia e medicina trasfusionale di Mantova. Per capire l’effettiva efficacia dei farmaci contro il Covid, lo studio ha messo a confronto farmaci e placebo: a una parte dei pazienti hanno dato farmaci e a altri soltanto acqua. “Lo studio ha coinvolto oltre 12mila pazienti con il Covid trattati in 500 ospedali e ha valutato tutti i farmaci antivirali utilizzati finora e ha concluso che questi farmaci hanno scarso o nullo effetto sul Covid”, spiega il prof. Franchini. “Questo ha spiazzato tutti i medici per cui ha riportato alla ribalta il plasma convalescente”.
Con Alessandro Politi e Marco Fubini vi abbiamo più volte raccontato di pazienti colpiti dal coronavirus e trattati con il plasma iperimmune. E abbiamo visto con i nostri occhi persone stare meglio. Il problema è che, a detta di chi lo ha raccolto per mesi, sembra che le sacche di plasma stiano finendo. Mentre oggi, dopo un periodo di scetticismo, sono sempre di più i medici che vogliono usare il plasma per i pazienti colpiti dal Covid. “Adesso che è venuto fuori che il plasma sembra essere l’unica terapia antivirale con una certa efficacia, allora gli ospedali iniziano a chiedere il plasma, ma il plasma non c’è adesso”, dice il prof. Franchini alla Iena.
Ma quante sacche rimangono? L’abbiamo chiesto al Centro nazionale sangue, che sul sito riporta le sacche ancora disponibili: quasi 2.500. Ma hanno tutte titolo neutralizzante? Ovvero: queste sacche hanno i valori giusti per essere usate efficacemente contro il Covid? “Vedendo la situazione attuale, temo che quei dati di quelle sacche siano le sacche disponibili, le sub unità totali raccolte, ma non con il titolo neutralizzante”, sostiene il prof. Franchini. “Quelle con titolo neutralizzante sono una minima parte. È importantissimo sapere quanti anticorpi neutralizzanti ci sono. È fondamentale altrimenti rischiamo di dare ‘acqua’ ai pazienti”. La Iena prova a chiederlo direttamente al Centro nazionale sangue perché i pazienti hanno bisogno di plasma titolato e a detta di chi l’ha raccolto per mesi è quasi finito.