Plasma iperimmune contro il coronavirus: funziona? | VIDEO
Oggi, dopo mille polemiche e scetticismi, molti medici da tutta Italia stanno cominciando a chiedere plasma iperimmune per aiutare i propri pazienti. Ma, secondo quanto ci raccontano in alcune strutture ospedaliere, le scorte di plasma starebbero finendo. Alessandro Politi e Marco Fubini accendono di nuovo i riflettori sul tema
“Va fatto un appello: chi ha avuto il Covid se può donare, doni. Perché questa è un’arma importante”. Alessandro Politi e Marco Fubini tornano a parlarci del plasma iperimmune contro il coronavirus. A oggi, non esiste ancora una cura certificata e standardizzata per combattere il coronavirus. Per aiutare i malati di Covid viene usato un mix di farmaci che la scienza ha reputato essere il migliore possibile dopo le sperimentazioni fatte in questi mesi.
E tra questi, nell’azienda ospedaliera di Padova, da dove vi siamo raccontando da un mese la prima linea della battaglia, c’è anche il plasma iperimmune, che sostanzialmente fornisce al paziente che lo riceve gli anticorpi per combattere il virus. “Io non ho notizia di pazienti deceduti trattati con plasma iperimmune”, ha detto alla Iena il direttore generale Luciano Flor. “I medici di questo ospedale mi dicono che i pazienti trattati col plasma vanno bene”.
Oggi, dopo mille polemiche e scetticismi, molti medici da tutta Italia stanno cominciando a chiedere plasma iperimmune per aiutare i propri pazienti. “Attualmente la terapia di prima linea più efficace non solo secondo Mantova, Pavia e Padova, ma secondo tantissimi altri centri è il cortisone, l’eparina e il plasma iperimmune come agente antivirale”, dice il professor Massimo Franchini, direttore di immunoematologia e medicina trasfusionale dell’ospedale di Mantova.
Ma, secondo quanto ci raccontano in alcune strutture ospedaliere, le scorte di plasma starebbero finendo. “Abbiamo dei problemi per quanto riguarda i donatori. Va fatto un appello: chi ha avuto il Covid se può donare, doni. Perché questa è un’arma importante”, ci ha detto il prof. Roberto Vettor, direttore del dipartimento di Medicina a Padova. Ma in molte parti d’Italia non avrebbero nemmeno iniziato la raccolta di sacche. E nel caso si voglia donare il plasma? In questi gironi ci sono arrivate moltissime mail da parte di persone che vorrebbero donare e non sanno come fare. E anche la cantante Nina Zilli, come potete vedere nel servizio qui sopra, ha raccontato cosa le avrebbero risposto quando si è informata per donare il plasma.
Ma perché quando sentiamo parlare in tv dei rimedi contro il coronavirus, nessuno parla del plasma iperimmune? Durante la trasmissione “Otto e Mezzo” su La7, il direttore dell’Aifa Nicola Magrini, alla domanda di Lilli Gruber su quale sia oggi la cura più efficace per combattere il coronavirus, ha risposto: “Lo standard di cura attuale è basato su tre farmaci importanti come l’ossigeno, il cortisone e l’eparina. In aggiunta, ma non ha ricevuto conferme come aspettavamo, c’è il Remdesivir che andrebbe pertanto ristudiato”. Ma, mentre ristudiamo il Remdesivir, perché il plasma non viene nemmeno citato?