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“Mia figlia, a rischio di infarto, bloccata dalla polizia per 20 minuti e io multata”

Una mamma della zona di Verbania durante il lockdown è stata multata dalla polizia mentre, racconta, portava la figlia in ospedale a fare un esame urgente al cuore. “Penso di aver subìto un’ingiustizia: e se a mia figlia fosse venuto in quel momento l’infarto? Abbiamo già perso due familiari per colpa di problemi di cuore”

“Sono davvero arrabbiata, gli agenti avrebbero potuto comunque farci andare e verificare poi in ospedale se stavamo dicendo la verità. Ci hanno trattenuti oltre 20 minuti, a rischio della salute di mia figlia”. A parlare è una mamma, Cinzia (il nome è di fantasia), ancora scossa per l’episodio che racconta esserle capitato qualche settimana fa a Verbania, durante il lockdown.

“Penso di avere subìto un'ingiustizia da parte della Polizia, che ci ha fermato e multato mentre stavamo portando mia figlia all’ospedale. La sera prima mia figlia, che ha 17 anni, era stata male e avevamo chiamato il 118. Ci girano alla guardia medica, che ci dà una pastiglia perché la ragazza aveva la pressione molto alta. La notte vomita tutto il tempo, ha dolori al braccio sinistro e al petto. E così decidiamo di portarla in ospedale per un elettrocardiogramma”.

In famiglia, racconta Cinzia, ci sono stati precedenti di problemi al cuore: “Nella mia famiglia sono morti due zii, entrambi per un infarto. Quindi siamo molto spaventati. Ci mettiamo in auto, mio marito guida e io bado a mia figlia. Abbiamo pensato che avremmo fatto anche più rapidamente una volta giunti in ospedale, con mio marito che parcheggiava e noi che correvamo a fare l’esame”.

L’auto, poco prima di arrivare all’ospedale, sarebbe però fermata da un normale controllo della polizia, nell’ambito delle disposizioni sulla circolazione in tempo di lockdown: “Faccio vedere agli agenti la richiesta urgente di elettrocardiogramma e spiego della mia paura, dati i precedenti in famiglia. Nulla da fare: tra ramanzina per il fatto che eravamo in tre, autocertificazione da compilare e multa, contestata verbalmente perché abbiamo detto di avere urgenza, ci trattengono oltre 20 minuti. E se a mia figlia fosse venuto un infarto in quel momento? E per di più, da qualche giorno, mi è anche arrivata la multa di 533 euro. Non ho nessuna intenzione di pagarla, penso che farò ricorso attraverso il mio avvocato”. 

In ospedale, racconta la donna, alla figlia diagnosticano un’aritmia e la sindrome di Wolff-Parkinson-White, una malattia congenita legata proprio a problemi di conduzione cardiaca.

“Non sono arrabbiata per la multa ma per essere stati bloccati a lungo pur in presenza delle carte mediche e del rischio al cuore. Mia figlia non si era rotta un braccio, si trattava pur sempre del cuore...”.

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