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Il prete smanaccione: mani tese anche sui soldi | VIDEO

Don Filippo era un sacerdote esorcista non autorizzato. Nel 2014 vi abbiamo parlato dei suoi riti che iniziavano con la croce in mano e finivano con le mani nelle mutande. Ha perso l’abito talare, ma non il vizio come raccontano ad Andrea Agresti e Claudio Bongiovanni alcune sue fedeli. E ora punta ai soldi

“Secondo lui una donna mi aveva adocchiato gli organi sessuali, lui avrebbe tentato di togliermi questo maleficio. Ci faceva delle croci sopra e tastava finché ho aperto gli occhi e ho visto che mi guardava, sudato”. È il 2014, quando un nostro testimone ci racconta di questo episodio. A fargli questo strano rituale sarebbe stato Don Filippo, un sacerdote esorcista non autorizzato. Per questo lo abbiamo ribattezzato il “prete smanaccione”.

Per capire se era tutto vero gli abbiamo mandato un nostro complice che ha finto di avere gli stessi problemi. Il sacerdote gli ha dato subito una mano. Nel senso letterale del termine è sceso fin sotto la cintura, ha aperto la cerniera e si è intrufolato nelle mutande per oltre un’ora. Così lo abbiamo raggiunto intercettandolo per strada con un gruppo di fedeli. Gli chiediamo spiegazioni per questi rituali e in suo aiuto chiama altre persone che sembrano quasi delle guardie del corpo per come ci saltano addosso. 

Sono passati 6 anni da allora e qualcuno ci ha chiamato di nuovo. Sono le ex fedelissime del prete smanaccione. “Ero agguerrita perché mi sembrava una cosa impossibile. Lui ci diceva che era tutto un fotomontaggio”, racconta una di loro. Dopo aver visto il primo servizio di Andrea Agresti, le cose non sono finite qui. “Abbiamo provato a parlargli chiedendo spiegazioni di quello che avevamo visto tutti e lui cercava di sorvolare”, aggiunge un’altra. Uno choc per queste donne che fino a quel momento credevano che il prete fosse un esempio di spiritualità. 

Ora sembrano interpretare diversamente anche altre situazioni del passato. “Durante certi pellegrinaggi, ci eravamo accorti che questo sacerdote aveva un atteggiamento un po’ troppo confidenziale verso un seminarista. Ci chiese di fargli avere una camera matrimoniale”, sostiene la fedele che pensava gli servisse per stare più comodo. “Invece era per lui e il seminarista con cui ha dormito insieme”. Ma gli episodi su cui ora tornano a ragionare non sarebbero finiti qui. “Lui prometteva a un ragazzo in sedia a rotelle che attraverso le sue preghiere si sarebbe rialzato. Ma lui ci ha confidato che lo toccava e gli dava fastidio che entrasse nella sua intimità”, sostiene sempre la testimone. 

“Un ragazzo che ho conosciuto, avrà avuto 20 anni, dopo la prima volta è andato dal suo parroco a riferirgli tutto”, sostiene un’altra fedele. Dai loro racconti sembra che almeno tre persone andassero costantemente dal “prete smanaccione”. Come se non bastasse “riceveva molte offerte e si faceva anche pagare”. “Una famiglia gli ha dato 25mila euro, ci confidò che in un anno riceveva addirittura 100mila euro di offerte”, sostengono le donne. 

“Lo portai a casa di una mia amica che doveva operarsi al cuore, lui cominciò a guardare gli oggetti finché arrivò a un sacco di monete disse che erano piene di maleficio. Se le fece dare e poi aggiunse: ‘Quando c’è il pericolo della morte, le persone darebbero qualsiasi cosa’”, dice la donna. Anche a loro è arrivato a chiedere soldi che poi avrebbero fruttato qualche guadagno. In questo affare ha coinvolto due persone: uno irraggiungibile e l’altra risultava dedita “al meretricio in appartamenti”, come scrive la procura. 

A questo punto tutti si chiedono dove finissero questi soldi. “Aveva la passione per gli orologi e andava in gioielleria a comprarseli d’oro”, sostiene una delle sue fedeli. Dopo il nostro servizio, il prete è stato spostato in un’altra parrocchia. “I suoi nuovi parrocchiani non lo volevano. Avevano paura per i bambini, di mandarli a catechismo”. Alla sua diocesi di riferimento ci hanno detto “che è stato accusato di cose anche più gravi, enormemente più gravi. Per questo non è più un prete”. Nei suoi confronti è stato emesso un decreto di sospensione “a divinis” dal vescovo. Eppure le sue fedeli (ormai ex) ci riferiscono che va ancora in giro con gli abiti talari, nonostante non possa più dire messa. 

Andrea Agresti, con Claudio Bongiovanni, lo raggiunge per la seconda volta e lo trova proprio vestito da prete. Non vuole parlare con noi, salta in auto e scappa verso la caserma dei carabinieri. Anche questa volta non ci parla e fa perdere le tracce. 

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