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Ragazzi della Renault 4 rispondono alle critiche: “Non avevamo dove fare la quarantena” | VIDEO

I ragazzi francesi e spagnoli a bordo della Renault 4 diventata famosa sui social come simbolo dell’esodo verso il sud raccontano la loro versione dei fatti

“Ho seguito stanotte il flusso di macchine che c’è stato dalla Calabria alla Sicilia, ho visto foto e video e anche io mi sono resoconto che qua c’è qualcuno che gioca con la nostra pelle”. Con queste parole su Facebook la mattina del 22 marzo il sindaco di Messina, Cateno De Luca, si è mostrato molto preoccupato per il nuovo esodo registrato dopo che nella notte di sabato il premier Conte ha annunciato la nuova stretta per contenere l’emergenza coronavirus. Centinaia sono infatti le persone che si sono dirette verso la Sicilia, come testimoniano le immagini di file chilometriche nella zona dei porti calabresi.

E tra queste macchine ce n’è una in particolare che, forse per l’aspetto un po’ atipico, si è fatta notare più delle altre. La Renault 4 che è apparsa in foto e video e che ha viaggiato in Italia fino ad arrivare nella notte del 22 marzo in Sicilia. La macchina, stracolma di bagagli, è diventata famosa sui social quando il suo viaggio è stato documentato con video e foto dagli utenti. LiveSicilia ha ricostruito gli avvistamenti della Renault sui social: il 18 marzo un camionista ha filmato per la prima volta la macchina sulla Salerno-Reggio Calabria. Secondo avvistamento: il 22 marzo viene condiviso un video in cui si vede la macchina in prossimità degli sbarchi a Villa San Giovanni (Calabria). Terzo avvistamento: alle 22:30 è a bordo del traghetto che passa lo Stretto.

Nonostante siano tantissime le macchine che hanno bucato i controlli, è stata la Renault 4 ad attirare più di tutti l’attenzione, e le critiche, sui social. “Hanno varcato i confini della nostra nazione arrivando indisturbati fino in Sicilia nonostante i decreti”, scrive un utente. La targa francese e tutti quei bagagli sulla macchina fanno arrabbiare molti: “Hanno attraversato la Francia e l'Italia intera per migliaia di chilometri. Più tutta la provincia di Messina per finire il viaggio ad Aci Trezza”. Insomma, l’auto è diventata il simbolo della mancanza di controlli, su cui si è aperto anche lo scontro tra la Regione, il comune di Messina e il ministero degli Interni.

Fino a che la Renault 4 non è stata fermata ad Aci Trezza, dove si sono recati il sindaco, i vigili urbani e i carabinieri, che hanno identificato in totale sei persone di nazionalità francese e spagnola. A darne notizia è anche il sindaco di Messina De Luca sulla sua pagina Facebook: “Ho fatto rintracciare una comitiva di francesi che su una Renault 4 hanno attraversato indisturbati l’Italia e ieri verso mezzanotte hanno attraversato lo stretto di Messina. Li abbiamo fatti beccare ad Aci Trezza mentre di ricongiungevano con un'altra comitiva di francesi e li abbiamo fatti mettere in quarantena subito”.

Le forze dell’ordine hanno provveduto a emettere le sanzioni previste dalla legge e i passeggeri sono stati posti in quarantena nell’unica casa che avevano a disposizione. Già, perché questi ragazzi, come raccontano in un video pubblicato sui social per rispondere alle critiche nei loro confronti e raccontare la loro storia, sono artisti di strada e girano l’Italia a bordo della loro Renault, senza un posto fisso in cui dormire.

Ma i ragazzi raccontano che non avrebbero eluso i controlli, anzi:

“Non è stato facile perché c’erano molti controlli della polizia, ma ci hanno fatto passare perché era un’emergenza”, spiega uno dei ragazzi francesi nel video che potete vedere qui sopra. “Noi non abbiamo un posto per dormire, come facevamo a fare la quarantena?”.

Quando è stato stabilito il lockdown nel nostro paese, i ragazzi si sono trovati in difficoltà, con un’unica opzione: andare da alcuni amici a Catania per fare lì la quarantena. “Siamo una famiglia argentino-spagnola che abita in Sicilia”, dice nel video Boris Drozom, il ragazzo che sta ospitando i ragazzi a Catania. “Mio fratello e la sua compagna sono arrivati qui tre mesi fa. I nostri amici francesi sono viaggiatori e sono da quattro mesi in Italia. Quando è scoppiato il coronavirus si trovavano a Napoli. Noi gli abbiamo detto di venire da noi, perché loro abitano in macchina, non c’era altra possibilità. Non hanno un indirizzo di casa, né qui né in Francia. Hanno fatto il test del coronavirus prima di venire e non ce l’hanno”.

Noi ora rispettiamo tutti la quarantena”, dice Boris. “Stiamo in casa senza uscire per 14 giorni. Ci appelliamo alla solidarietà e speriamo che il coronavirus si fermi e che stiate tutti bene”.  

"Hanno fatto pure un video in cui ci hanno preso a pernacchie! ". E' questo il commento del sindaco di Messina al video in questione, e lo definisce "goliardico". Non solo, secondo il sindaco i ragazzi "sono usciti dalla quarantena per andare a fare spese", come gli avrebbero riferito. Insomma, il sindaco De Luca non molla e sulla vicenda dei ragazzi artisti di strada dice di voler chiedere informazioni anche al ministro e al Viminale sul motivo che queste persone avessero per spostarsi in Sicilia.

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