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Revenge porn a un uomo: “Vivo nel terrore per quelle mie foto nudo”

Una bella ragazza che non conoscete vi chiede l’amicizia su Facebook? Fate attenzione: potrebbe capitarvi quello che è successo a Davide, ricattato per alcune immagini hot. Ecco il suo racconto e gli screenshot della tentata estorsione a luci rosse molto diffusa sul web

“Mandami subito 8mila euro o pubblico il tuo video e le tue foto nudo”. È quello che si è sentito dire Davide (il nome è di fantasia), che ci racconta come è caduto in una tentata estorsione su Facebook mostrandoci anche messaggi ricevuti da “Laura”, questo il nome del profilo da cui è partito il ricatto.

Tutto comincia quando arriva la richiesta di amicizia su Facebook da parte di una bella ragazza. “Io ho un profilo personale e uno che uso per fare promozione alla mia attività lavorativa”, racconta Davide. “Su quest’ultimo un giorno mi arriva il messaggio di una certa Laura, che vuole essere mia amica. Non ci ho trovato nulla di strano e così ho autorizzato la richiesta.”

La ragazza però parte subito in modo molto esplicito: “Inizia a domandarmi se ero single e se mi piaceva il sesso. Ovviamente le ho raccontato che il sesso mi piaceva e che ho una bambina piccola ma non ho detto nulla del fatto che ho una compagna… A quel punto parte una sua videochiamata ma la voce non si sente, mi dice che è senza microfono e poi riattacca”.

Dopo pochissimo tempo Laura lo richiama e gli chiede di andare in bagno, per farsi alcune foto nudo e mandargliele: “Non so davvero cosa mi sia successo, non l’avevo mai fatto prima. Torno a casa e mi chiudo in bagno. Lei mi richiama e io le mostro il mio corpo, i miei organi genitali. Nonostante mi scriva di non preoccuparmi, che non farà vedere in giro quelle immagini, io cerco di stare attento a non farmi vedere in volto, le mostro solo il corpo”.  Ecco qui sotto uno screenshot tratto da quella videochiamata tra Davide e Laura.

 

Pochi minuti dopo quella chiamata riceve il messaggio di minaccia che potete vedere qui sotto.

 

“Laura” (o chiunque si nasconde dietro quel profilo, poi prontamente cancellato) vuole 8.000 euro per non diffondere le sue immagini: “Ti do un’occasione per dirmi quanto mi vuoi pagare per il mio silenzio, così finiamo questa storia una volta per tutte. Manderò questo video ai media, alla stampa, e anche al tuo posto di lavoro. Diventerai lo zimbello della tua famiglia, non provare a disconnetterti altrimenti inizierò a postare il tuo video su tutti i canali televisivi pornografici”.

Davide, spaventatissimo, prova a dissuaderla dal ricatto facendo finta di essere un poliziotto. Le dice che la ragazza a cui ha sottratto la foto del profilo ha fatto denuncia e adesso rischia una condanna da 3 a 5 anni e che i suoi colleghi della polizia postale sono già sulle sue tracce attraverso l’indirizzo Ip del computer. Laura replica dicendo di accontentarsi di una cifra minore, sostiene che quei soldi le servono per pagare un intervento chirurgico per sua sorella che è grave in ospedale… Gli manda pure una foto della sorella, eccola.

Il ragazzo è nel panico, Laura sembra averlo capito e affonda il colpo. “Credimi non sto scherzando, non esiterei un secondo a pubblicare questo tuo video mettendolo su tutti canali di condivisione online del mondo”. “E non è finita qui”, ci dice Davide al telefono, “mi manda anche un’altra foto in cui mostra di aver condiviso le mie foto nudo con alcuni dei miei contatti Facebook di quel profilo”.

Davide non ha pagato gli 8mila euro richiesti ma vive nella paura: “Quei ragazzi a cui Laura dice di aver mandato le mie foto nudo non li conosco davvero, sono solo amicizie virtuali però sono della mia stessa zona: ho paura che adesso le mie foto possano girare ed arrivare alla mia famiglia, anche se ho subito disattivato quel mio profilo Facebook”.

La "sextorsion", così viene definito giuridicamente questo reato, comporta il rischio di pene fino a dieci anni di prigione e anche il solo diffondere immagini ottenute da altri su chat e profili social determina una grave responsabilità penale. Se anche voi siete stati o siete vittime di storie simili purtroppo molto diffuse sul web, potete contattarci su redazioneiene@mediaset.it.

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