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Roma e i problemi con la raccolta rifiuti: “In 270 rischiamo di perdere il lavoro”

Ad aprile scade il bando per la raccolta dei rifiuti non domestici della Capitale e Ama ha reinternalizzato una parte dei lotti: “Ma non noi operatori, rischiamo di restare a casa”, denunciano. Noi di Iene.it abbiamo parlato con loro per sentire la loro versione

Siamo in 270 a rischiare il posto di lavoro, 270 famiglie che non sapranno più come mettere in tavola il cibo”. Questo grido di dolore ci arriva dagli operatori della raccolta dei rifiuti di Roma, che rischiano di rimanere a casa in un periodo così delicato del nostro Paese. Noi de Le Iene ci siamo occupati varie volte dei problemi con la raccolta dei rifiuti nella Capitale, e oggi Iene.it ha parlato con alcuni operatori, che ci hanno raccontato la loro posizione su quanto starebbe accadendo in queste settimane.

Ma andiamo con ordine: al centro del problema c’è l’appalto per la raccolta dei rifiuti per le utenze non domestiche (bar, ristoranti, negozi, ma anche ospedali e scuole) di Roma, che è stata affidata ad aziende esterne. Il bando per la gestione di questa raccolta è in scadenza a fine aprile. Il Campidoglio ha fatto sapere di essere al lavoro per un nuovo bando e ha chiesto la proroga di quello precedente. Ama, secondo quanto sostengono i sindacati, avrebbe però fatto sapere che il servizio svolto in alcuni lotti di quel bando dall’associazione temporanea di impresa con capofila Roma Multiservizi, controllata di Ama stessa, verrà reinternalizzato: cioè tornerebbe a essere gestito direttamente dalla municipalizzata. 

“Fin dall’inizio Multiservizi ha giocato al ribasso con noi, cercando di darci uno stipendio più basso di quello previsto dal contratto nazionale”, ci racconta uno dei 270 operatori che oggi rischiano il lavoro. “Abbiamo lottato e siamo riusciti ad avere lo stipendio previsto. Questo è successo a ottobre del 2018. Fin dall’inizio ci sono stati disservizi, tra l’altro proprio ai negozianti che pagano una tassa molto alta per la raccolta dei rifiuti. L’appalto durava 18 mesi, e la scadenza è arrivata proprio durante l’emergenza coronavirus”.

Il comune, come abbiamo detto, ha chiesto la proroga del bando fino a nuova gara: “Le altre società che fanno la raccolta in città hanno accettato, Multiservizi però ha detto no mettendo sotto scacco Roma”, ci dice l’operatore. “Dicono che ci sono pochi soldi e che loro non rientrano nei costi così”. E a finire in mezzo a questo situazione sono proprio 270 operatori che lavorano per l’associazione temporanea d’impresa. “Ama a questo punto si è dovuta riprendere il servizio, ma non intende internalizzare anche noi lavoratori”.

E la situazione ci viene ribadita anche da un altro operatore: “Dall’11 maggio siamo in 270 a rischiare di trovarci senza lavoro: l’Ama ha detto che non intende assorbire noi lavoratori dell’associazione temporanea d’impresa. Stiamo cercando di vedere se c’è un punto di ritorno, ci stiamo confrontando anche con i sindacati. Ovviamente siamo rallentati dalla situazione del coronavirus, siamo in attesa di sapere di che morte dobbiamo morire”.

Parole forti, che però sembrano essere confermate anche dai sindacati: per loro la reinternalizzazione “avrebbe un senso se ci fossero le assunzioni e un piano di riorganizzazione dei servizi”, scrivono in una nota Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel. “Ma al momento l’unica certezza è che Roma Multiservizi, controllata di Ama, ha ricattato una città, ha partecipato a un appalto al massimo ribasso, ha tentato di non applicare il contratto di settore e poi ha abbandonato un appalto in barba alle norme. Tutto nel silenzio dell'azienda e di Roma Capitale. La sindaca Raggi spieghi come mai si avallano licenziamenti senza battere un colpo". 

I sindacati hanno chiesto un incontro con Virginia Raggi per capire quale sarà il destino dei 270 lavoratori. E anche la politica si sta muovendo: “Circa 270 lavoratori rischiano il licenziamento, a conferma della gestione irresponsabile di Ama frutto delle scelte sprovvedute della sindaca Raggi, alla quale chiediamo di rivedere questa decisione ed evitare il licenziamento dei lavoratori di Roma Multiservizi”, ha detto Andrea De Priamo, capogruppo di Fdi in Campidoglio.

E mentre la polemica infuria, c’è un altro problema all’orizzonte: “A breve negozi e ristoranti riapriranno, chi garantirà la raccolta dei rifiuti in quelle zone? Noi bene o male il servizio lo garantivamo”, ci dice un operatore. Insomma, appena sarà finita la quarantena Roma potrebbe dover fronteggiare un altro problema: un sacco di spazzatura ai bordi delle strade. E ovviamente noi ci auguriamo che non sia così.

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