> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

Lo sfogo sui social: “Donato morto come Willy. La giustizia deve arrivare per tutti”

Sulla pagina Facebook “Giustizia per Donato” aperta all’indomani della morte del 25enne di Cerignola viene pubblicato uno sfogo in cui si accosta questa vicenda a quella di Willy Monteiro, con una differenza: “Donato e tutti gli altri ragazzi morti come lui, sono passati in secondo piano? 

“La morte è qualcosa di orrendo. L’assenza di una persona amata è qualcosa di ancora più orrendo. Ma c’è una cosa che non capisco: esiste distinzione tra morte e morte? Esistono morti più o meno importanti? Beh, io credo di no”. Sono le parole di sfogo comparse venerdì scorso sulla pagina Facebook “Giustizia per Donato”. “Donato è stato ucciso nello stesso brutale modo di Willy. (…) La giustizia deve arrivare per tutti, bisogna parlare di tutte le vittime, bisogna aiutare tutte le famiglie”.

Donato Monopoli è morto in ospedale dopo sette mesi di agonia in seguito a un pestaggio avvenuto il 6 ottobre 2018. Aveva 25 anni e le sue condizioni furono da subito giudicate gravi. Il pestaggio avvenne in una discoteca di Foggia e poco dopo furono individuati i due 26enni presunti responsabili per i quali si profila l’accusa di omicidio preterintenzionale con l’aggravante di futili motivi. L’avviso di chiusura delle indagini è avvenuto solo ad aprile scorso. “Questi 2 individui sono stati accusati di aggressione e costretti agli arresti domiciliari per 6 mesi, al termine  dei quali sono stati  messi in libertà con il solo obbligo di firma presso le forze dell'ordine”, avevano scritto all’indomani dell’avviso di chiusura delle indagini i genitori di Donato in una lettera aperta pubblicata su FoggiaToday.

“Donato è stato ucciso nello stesso brutale modo di Willy”, continua il post comparso sulla pagina “Giustizia per Donato”. “Donato, ad oggi, non ha avuto nessun tipo di giustizia, nessuno ne parla, nessuno ha telefonato “ai piani alti”, nessuno gli ha dedicato giorni di programmi tv, nessuno ha parlato del suo caso. Certo, all’inizio sì, ma oggi? Come funziona? Donato e tutti gli altri ragazzi morti come lui, sono passati in secondo piano? No, non è così che dovrebbe funzionare. La giustizia deve arrivare per tutti, bisogna parlare di tutte le vittime, bisogna aiutare tutte le famiglie. Io spero che Willy e la sua famiglia abbiano la giustizia che meritano, anche se Willy non tornerà più. Io spero che Donato e la sua famiglia abbiano la giustizia che meritano, anche se Donato non tornerà più. Io spero che tutte le vittime come loro abbiano la giustizia che meritano. La verità è che se in giro c’è gente così schifosa da compiere atti schifosi è perché in Italia non ci sono regole, non ci sono punizioni e ognuno si sente libero di fare ciò che vuole”.

“Il dolore resta a chi lo prova”, conclude il post. “E auguriamoci che non capiti mai a noi, perché l’abbandono da parte delle autorità è come l’ultimo pugno in faccia dato alle vittime prima di morire”. 

Ultime News

Vedi tutte