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I sintomi dopo il Covid: "Siamo negativi, ma non siamo guariti" | VIDEO

"Io non sono guarita. Sento i brividi che partono da dentro e si irradiano nel mio corpo”. Alessandro Politi incontra pazienti negativizzati dopo il Covid che raccontano di avere ancora molti sintomi, dall’impotenza alla febbre da 6 mesi. Proprio su questi sintomi si concentra uno studio del professor Landi del Policlinico Gemelli di Roma, con dati davvero impressionanti

“Sento i brividi che partono da dentro e si irradiano nel mio corpo”. In Italia le persone colpite dal Covid sono circa 400mila, di queste 244mila si sono guarite. “Siamo negativizzati ma non mi vengano a dire che siamo guariti”, dice a Alessandro Politi una donna che è stata colpita dal coronavirus. E non è la sola a pensarla così. “Oggi a distanza di sette mesi faccio un piano di scale con la spesa e arrivo in affanno”, racconta un’altra ragazza.

Proprio sui sintomi che rimangono dopo la fase acuta del Covid si è concentrato uno studio pubblicato dal professor Francesco Landi del Policlinico Gemelli di Roma e dalla sua équipe. Quello che emerge è che i pazienti sono tutt’altro che guariti. Secondo lo studio, solo il 12% non ha più niente mentre il 32% ha ancora uno o due sintomi legati al Covid. E ben il 55% ha tre sintomi.

“La sindrome post Covid è una malattia che ci fa dire che il Covid non è un’influenza, non si recupera in una settimana. Si recupera, ma ci vogliono tante settimane”, spiega il professor Landi alla Iena.

“Io sono diventato impotente”, racconta un uomo che è stato colpito dal coronavirus. “Non ero un galletto prima, ma impotente no”. “Sono sei mesi che ho la febbre” racconta invece Anna, 24 anni. C’è poi chi dice di non avere la stessa concentrazione di prima, chi di avere tremori, chi l’affanno. “Molti sintomi sono legati a un danno d’organo che permane”, spiega il professor Landi alla Iena. “Non c’è organo che non possa essere stato colpito dal virus. Per questo è importante una valutazione interdisciplinare”. Ma i danni non passeranno? “È probabilmente qualcosa di transitorio ma è una malattia nuova di cui non sappiamo tutto”, spiega il professore.

E c’è un altro problema. “Tutti gli esami li ho fatti privatamente”, racconta una donna alla Iena. “Ho speso tra gli 800 e i mille euro. Nel servizio sanitario nazionale questi esami me li avrebbero fissati fra un anno. Non ho avuto un follow-up non essendo stata ricoverata”. Infatti solo in alcune regioni vengono fatti i controlli post Covid in cui il paziente che sta ancora male viene seguito da specialisti gratuitamente.

Abbiamo chiamato il numero verde regionale e gli assessorati alla Sanità di tutte le regioni d’Italia per sapere se esistono delle esenzioni per gli accertamenti post Covid. Ma la risposta più comune è stata di no. In qualche caso la situazione è migliore, come per esempio in Lombardia dove esistono liste di esami in esenzione ma, come spiega uno dei pazienti intervistati dalla Iena, le liste “sono molto ristrette”. “Noi stiamo dimenticando i malati post Covid”, conclude il professor Landi. 

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