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Strage di Corinaldo: giudizio immediato per la banda dello spray | VIDEO

È fissata per il 13 marzo l’udienza con giudizio immediato per la cosiddetta “banda dello spray”. Il gruppo di sei ragazzi tra i 19 e i 22 anni è accusata della strage di Corinaldo, dove morirono 6 persone in attesa del dj set di Sfera Ebbasta alla discoteca Lanterna Azzurra. Una tragedia che abbiamo raccontato anche noi de Le Iene partendo dalle testimonianze dei sopravvissuti

La “banda dello spray” ritenuta responsabile della strage di Corinaldo (Ancona) andrà a giudizio immediato. I sei ragazzi tra i 19 e i 22 anni dovranno comparire davanti al giudice il prossimo 13 marzo. Per loro l’accusa è di omicidio preterintenzionale plurimo e associazione per delinquere, lesioni personali gravissime e gravi, per singoli episodi di rapine e furti con strappo in particolare di catenine d'oro ai danni di ragazzi.

Sarebbero i responsabili di furti in tutta Italia, non solo della strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove sono morti 5 ragazzi dai 14 ai 16 anni e una mamma di 39, che aveva accompagnato la figlia 11enne. Anche noi de Le Iene abbiamo ricostruito quello che è accaduto partendo dalle parole di chi è scampato dalla strage, come potete vedere nel servizio qui sopra. 

È la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, alla discoteca è previsto un evento musicale con il trapper Sfera Ebbasta. In realtà l’evento, pubblicizzato sulle locandine come un concerto, è una sorta di dj set, in cui l’artista dovrebbe arrivare dopo l’orario indicato nelle locandine (le dieci di sera).

La maggior parte dei ragazzini, soprattutto quelli più piccoli, non lo sa e attende oltre 3 ore, in un locale stipato all’inverosimile, sembra molto oltre la capienza consentita rispetto alla sola sala aperta.

Attorno all’1.45 succede qualcosa che farà partire una reazione a catena dagli effetti tragici: alcuni ragazzi, che sembrano una banda specializzata in furti, spruzza grandi quantità di spray al peperoncino. È il panico: tutti si lanciano verso la porta dei fumatori, un’uscita di sicurezza aperta che dà su una piccola rampa alla fine della quale ci sono dei gradini. Quando i corrimano cedono per la grandissima pressione della folla, è la tragedia.

“Pensavo inizialmente fosse il gas delle discoteche, quello che buttano fuori apposta. Però ho iniziato a tossire molto forte: mi sembrava di tossire aghi, faceva veramente male”, racconta Emma. 

Per provare a capire che cosa sia successo, abbiamo ascoltato anche chi lavorava alla Lanterna Azzurra: “Il giorno prima mi sono visto con i pr e stavano parlando della serata che comunque sarebbe stato tutto sold-out”, dice Michael. Il pr sostiene che, rispetto alla capienza della sala aperta, ovvero 459 persone, quella sera sarebbero stati staccati oltre 5.000 biglietti. “Dove le fai stare 5.500 persone?”, si chiede. A quanto sembra, il locale poteva emettere solo un numero stabilito di biglietti, con i quali non sarebbe probabilmente riuscito a coprire il costo della serata. E così, stando a quello che ci hanno riferito diversi testimoni, i gestori si sarebbero inventati un piccolo escamotage per far entrare più gente. Ce lo spiega anche un buttafuori, che quel locale dice di conoscerlo bene: “Ci ho lavorato quasi 4 anni. Con un solo tagliando posso far entrare pure 20-30 persone, ma questa cosa qua... si faceva sempre, sempre”.

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