Coronavirus: “Noi studenti privatisti discriminati alla Maturità 2020” | VIDEO
“Non siamo studenti di serie B: perché solo noi dobbiamo fare la Maturità a settembre, perdendo la possibilità di fare i test d’ingresso per molte Facoltà?”. Alcuni dei 17mila studenti privatisti che si presentano all’esame finale delle superiori ci hanno contattato per la loro protesta. Anche nel nome di Agnese, costretta a fare le serali nel Bergamasco dopo aver perso un braccio
Agnese ha 19 anni e ha perso l’avambraccio sinistro in un incidente mentre si allenava con la sua amata bicicletta ma continua a pedalare, anche nel video che vedete qui sopra. Per l’incidente, e dopo tante altre difficoltà e drammi, ha frequentato le serali e ora, come tutti i 17mila maturandi privatisti, si trova discriminata di fatto per le difficoltà organizzative dell’emergenza coronavirus. Per una ragazza del Bergamasco, di Clusone, fa ancora più male. Per questo ha scritto una lettera commovente alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che è diventata un manifesto e che potete leggere integralmente cliccando qui: “Abbiamo gli stessi diritti degli altri studenti di portare a termine le scuole superiori malgrado il COVID 19, e per quanto mi riguarda malgrado la vita mi abbia costretto ad impegnarmi il doppio degli altri per poterlo fare”.
La maturità 2020 non sarà infatti uguale per tutti in tempi di pandemia. Se per gli altri studenti sono ancora incerte le modalità, resta almeno la certezza della data classica di giugno. I privatisti invece ovvero chi ha scelto per vari motivi di preparare a casa il programma degli ultimi anni perché vuole recuperarli, perché intanto lavora o fa sport, l’esame finale non potranno farlo in quella data. Lo dovranno affrontare nella sessione straordinaria, prevista di solito a settembre, secondo quanto già stabilito dal decreto scuola dell’8 aprile.
“Quella sessione è prevista per chi non si può presentare all’esame, ma noi ci possiamo presentare tutti”, ci dice Marianna Libonati da Pistoia, una delle tante ragazze e ragazzi che ci hanno contattato anche con il video che vedete qui sopra. “Ho 29 anni, dopo tanto volontariato in Misericordia e tanti lavoretti, ho deciso di tornare a studiare, mi sono appoggiato a un centro per il recupero degli anni scolastici, spendendo 3.500 euro. È una mazzata, così non potrò fare il test di ammissione a Scienze infermieristiche”.
Non c’è infatti solo un’astratta questione di calendario. Fare la maturità a settembre vuol dire perdere l’occasione di iscriversi alle facoltà a numero chiuso perché i test di ingresso si svolgono in quel periodo. “Non siamo studenti di serie B, non vogliamo essere discriminati, vogliamo solo che i nostri diritti vengano riconosciuti come quelli degli altri”, ci dice al telefono Alex Cianchino da Siracusa, che a 22 anni vuol finire l’alberghiero.
“Io faccio l’operaio in fabbrica, ho studiato per fare la maturità scientifica da privatista”, ci racconta Andrea Ferrazzi, 27 anni, che sentiamo a fine turno. “Così salterò il test per la laurea magistrale in Professioni sanitarie e perderò un anno. Non è giusto. E lo dice chi ha perso un parente qui in provincia di Brescia per il coronavirus e conosce bene il dramma di questa epidemia. Non è giusto essere pure discriminati per questo”.
L’hashtag che hanno lanciato questi ragazzi è #MaturitàUgualePerTutti, cliccando qui trovate la petizione che hanno lanciato.