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Terra dei Fuochi: via il commissario, stop a bonifiche nelle discariche | VIDEO

Le discariche illegali della camorra continuano a uccidere, ma lo Stato si è bloccato in diatribe politiche mentre la gente continua a morire. Noi de le Iene siamo stati diverse volte in quei luoghi per vedere se è cambiato qualcosa, ora però in Campania i lavori sono fermi

Bonifiche ferme nella Terra dei Fuochi: il commissario governativo incaricato nel 2010, Mario De Biase, dopo varie proroghe ha visto terminare il suo mandato il 17 dicembre 2019. E ora nessuno si occupa più delle bonifiche necessarie di fronte al dramma delle discariche illegali, mentre i politici litigano tra di loro su chi sia il responsabile di tutto questo.  

Insomma restano lì i campi avvelenati, la frutta e la verdura continuano così a crescere sopra i rifiuti tossici che uccidono gli abitanti della Terra dei Fuochi. La camorra ha devastato quelle terre e lo Stato adesso si è fermato: ministero dell’Ambiente e regione Campania si rimpallano la responsabilità di quanto sta accadendo, e mentre la miopia della politica non porta a una soluzione la gente continua a morire.

Noi de Le Iene vi abbiamo parlato più volte del dramma della Terra dei Fuochi. Una zona chiamata anche “Triangolo della morte” perché lì le persone muoiono di tumore tre volte di più che nel resto d’Italia. Per anni in quei territori la camorra ha smaltito ogni genere di rifiuti speciali in discariche abusive o bruciati in roghi tossici, avvelenando così terra e aria.

Avevamo intervistato anche Roberto Mancini, il poliziotto che per anni aveva indagato sugli sversamenti illegali di rifiuti proprio in quelle zone. Nel 2002 gli venne diagnosticato il tumore, e nel 2014 non ce l’ha fatta.

Nadia Toffa, nel servizio che potete rivedere qui sopra aveva poi raccolto la testimonianza esclusiva di Carmine Schiavone, boss del clan dei casalesi, poi pentito: “Quel materiale arrivava dalle centrali tedesche, austriache, svizzere. Arrivavano fanghi tossici, coloranti, amianto, piombo, cadmio, e persino scorie nucleari”.

Quei campi dove erano stati interrati i rifiuti erano stati poi interdetti per la coltivazione, anche se le nostre telecamere avevano filmato il fatto che proprio lì crescevano pomodori, friarielli, pesche, venduti anche a una famosa ditta di surgelati e a multinazionali straniere.

Le Iene hanno fatto condurre alcune analisi su quelle verdure, rilevando numerose tracce di metalli pesanti, tra cui mercurio, arsenico, piombo, in quantità di tanto superiori a quelle ammesse per legge.

Con padre Maurizio Patriciello, il prete anti-roghi di Caivano, vi avevamo mostrato come quei rifiuti venivano sversati illegalmente e poi dati alle fiamme. Un copione che si ripete da anni e che don Patriciello conosce molto bene: “La piazzola viene riempita e poi svuotata in questo modo. Queste ceneri verranno disperse dal vento e noi continueremo a respirarle. Intanto si accumula altra immondizia che verrà a sua volta bruciata da altri delinquenti”.

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