Test rapidi sierologici: perché quella scelta della Lombardia? | VIDEO
Gaetano Pecoraro ci racconta dei nuovi test sierologici rapidi, e poco costosi, che moltissime regioni d’Italia stanno facendo fare a tappeto, per tracciare il virus. Perché la Lombardia, la più infettata d’Europa, ha scelto di non farli effettuare? La Iena Gaetano Pecoraro indaga
Ora che, nell’emergenza Covid-19, siamo in “Fase 2”, occorre raccogliere più dati possibili, per monitorare e tracciare il virus. Si potrebbe fare, in modo molto veloce ed economico, con i test sierologici rapidi detti “pungidito”, a partire cioè dal prelievo di una piccola goccia di sangue con un aghetto.
”Sono attendibili, sulle persone con l’infezione, sopra il 93-95% - spiega il virologo Massimo Galli, primario del Sacco di Milano - In 10-12 minuti si ha la risposta e costano un decimo dei test che prevedono un prelievo di sangue dal braccio”.
Un’ottima soluzione, che tantissime regioni d’Italia stanno adottando dopo averne fatta scorta. Peccato che la stessa cosa non stia accadendo in Lombardia, la Regione più infettata d’Europa.