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Truffa dei diamanti, arrestato imprenditore che li vendeva alle banche: sequestrati conti e ville | VIDEO

Nuovo colpo di scena nell’inchiesta sulla truffa dei diamanti. È stato arrestato l’imprenditore di una delle principali società che vendeva le pietre alle banche. Con Luigi Pelazza vi abbiamo raccontato di questa vicenda partendo dalle testimonianze di chi ha investito tutti i risparmi di una vita

Nuovo arresto nell’inchiesta sulla vendita dei diamanti tramite le bianche. A finire in manette questa volta è Maurizio Sacchi, titolare della Dpi, la Diamond Private Investments. Si tratta di una delle due principali società che vendevano diamanti alle banche controllando insieme circa il 70% delle compravendite. Vi abbiamo parlato di questa vicenda nel servizio di Luigi Pelazza che vi riproponiamo qui sopra.

Sacchi è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Milano con l’accusa di autoriciclaggio, nei guai è finita anche la compagna che è stata denunciata per riciclaggio. Entrambi sono stati chiamati dai finanzieri per giustificare i loro flussi finanziari. Il sospetto della Finanza è che avessero investito parte dei proventi delle vendite dei diamanti. Si tratterebbe di una somma di due milioni e mezzo di euro che sarebbe stata utilizzata per l’acquisto di una villa con piscina a Porto Recanati, poi sequestrata, e di altri 7 milioni di euro che sarebbero stati usati da Sacchi per regolarizzare la propria posizione fiscale.

L’arresto di Sacchi è un ulteriore passo avanti nell’inchiesta che ha portato al sequestro dapprima di beni per 700 milioni a inizio 2019 e un anno più tardi di quote societarie per 34 milioni di euro.

Della cosiddetta ‘truffa dei diamanti’ noi de Le Iene ci siamo occupati con Luigi Pelazza. Secondo quanto ricostruito dalla Iena, e che poi ha trovato riscontro nelle indagini della procura, cinque banche promuovevano ai loro clienti di investire in diamanti presentandolo come un bene rifugio. Parte dell'investimento però finiva in commissioni, Iva e profitto delle società e per poter disinvestire i clienti si trovavano costretti a pagare ancora, perdendo alla fine gran parte del denaro investito. Secondo i magistrati si sarebbe trattato di una truffa ai danni dei clienti delle banche. Le persone direttamente interessate sono tantissime e tra loro ci sono anche personaggi famosi come Vasco Rossi.

Luigi Pelazza ha ascoltato chi racconta di aver visto sfumare così da 11mila fino a 130mila euro, insomma i risparmi di una vita. Qualcuno per vederci chiaro ha fatto valutare le pietre preziose. Molti si sono accorti che valgono un terzo di quello che hanno speso. Possibile che le banche non lo sapessero? E ora quali eventuali responsabilità avrebbero? La Iena è andata a parlare con i direttori di filiale di questi correntisti. In tutti i casi, veniamo rimandati alle sedi centrali, tranne in uno in cui ci viene detto che “la banca non ha responsabilità in quanto semplice segnalatrice”.

In questa inchiesta pochi giorni fa è stato arrestato anche un imprenditore che operava in tutto il nord Italia, gli sono stati sequestrati beni per un valore di 17 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe riciclato i risparmi investiti dai risparmiatori truffati.

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