Arabia Saudita, mentre Renzi si complimenta con bin Salman il governo gli revoca l'export militare | VIDEO
Matteo Renzi ha incontrato il principe saudita Bin Salman in occasione della Davos del deserto. E mentre l’ex primo ministro elogiava la dittatura di Ryad, il governo italiano ha revocato l’autorizzazione alla vendita di armamenti diretti verso l’Arabia Saudita, coinvolta nella guerra in Yemen. Un tema molto caro a noi de Le Iene, che abbiamo denunciato più volte il coinvolgimento dell’Italia nel conflitto
Matteo Renzi incontra il principe bin Salman, il governo revoca l’export di armi verso l’Arabia Saudita. Lo scontro tra il senatore di Rignano e l’ormai ex esecutivo sembra si stia spostando anche sullo scenario internazionale. Ma andiamo con ordine.
Ieri, mentre la delegazione di Italia Viva guidata dallo stesso Renzi incontrava al Quirinale Sergio Mattarella, veniva diffuso un video nell’ambito del Future Investment Initiative, un congresso organizzato dal principale fondo di investimento controllato dalla famiglia reale saudita. Matteo Renzi è membro del consiglio dei garanti della cosiddetta “Davos del deserto”, da cui riceverebbe secondo notizie di stampa un compenso di 80mila dollari all’anno.
Renzi ha elogiato il principe Bin Salman: “Con la vostra leadership il regno può avere un ruolo cruciale” nella regione, ha dichiarato l’ex premier. Che poi ha aggiunto: “Penso che l’Arabia possa essere il posto per un nuovo Rinascimento del futuro”. Parole che hanno suscitato reazioni contrastanti, con tanti commentatori che hanno ricordato il ruolo dell’Arabia Saudita e del principe Bin Salman nell’omicidio del giornalista Jamal Kashoggi e le sistematiche violazioni dei diritti umani denunciate dalle ong internazionali.
Anche i commenti di Renzi sulle condizioni occupazionali in Arabia Saudita hanno suscitato critiche: l’ex premier ha parlato di “invidia” per il costo del lavoro nel paese. Alcuni osservatori hanno ricordato le profonde differenze di trattamento tra uomini e donne - non solo nel mondo del lavoro - e gli scarsi diritti concessi ai lavoratori stranieri scarsamente qualificati.
Con una quantomeno curiosa coincidenza temporale, come accennavamo all’inizio: il governo italiano ha deciso di revocare l’autorizzazione all’export di armi verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. “Una decisione che pone fine una volta per tutte alla possibilità che migliaia di ordigni fabbricati in Italia possano colpire strutture civili, causare vittime tra la popolazione o possano contribuire a peggiorare la già grave situazione umanitaria nel Paese”, scrive la Rete italiana pace e disarmo. La revoca dovrebbe riguardare circa 12.700 ordigni, la cui licenza di vendita fu concessa nel 2016 dal governo guidato da Matteo Renzi.
Già in passato la decisione dell’Italia di permettere l’esportazione di armamenti verso l’Arabia Saudita aveva causato pesanti critiche, legate soprattutto al coinvolgimento di Ryad nella guerra in Yemen. Un tema che noi de Le Iene abbiamo seguito da tempo, raccontandovi di come il nostro paese esportasse armi verso un paese in guerra nonostante esista una legge che lo vieta espressamente.
La ministra della difesa dell’epoca, Elisabetta Trenta, aveva definito alla nostra Giulia Innocenzi “un’indecenza” l’export di armi che avrebbero potuto essere usate nel conflitto in Yemen. Vi avevamo anche raccontato della protesta inscenata lo scorso anno in porto a Genova, dove era attesa una nave che trasportava armamenti destinati all’Arabia Saudita.
Adesso, con la decisione del governo non solo di sospendere ma di revocare l’autorizzazione all’export di armi, si è compiuto un passo importante verso un tema a noi molto caro: spingere verso la pace in Yemen.