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News | di Matteo Gamba |

Bassetti sotto protezione della Digos per le minacce di morte No Vax: “Non è certo piacevole”

“Minacce di morte e una valanga di insulti via social da parte di estremisti No Vax”: l’infettivologo Matteo Bassetti ci racconta come è finito sotto “sorveglianza attiva” nei luoghi che frequenta da parte della Digos: “Uscendo dall’ospedale mi sono guardato intorno con preoccupazione per la prima volta nella mia vita”. La nuova ondata di attacchi dopo lo scontro di domenica in tv con Mariano Amici, noto per le sue posizioni contro il vaccino per il Covid

“‘Ti ammazziamo’, ‘ti gambizziamo’, ‘ti vogliamo morto’, ‘ti bruciamo’: ho ricevuto via social una decina di minacce di morte, oltre a una quantità immane di insulti di ogni tipo e di una pesantezza inaudita”. L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana di terapia anti-infettiva, ci racconta al telefono come è finito sotto protezione da parte della Digos dopo le minacce di estremisti No Vax.

Cosa è successo?
“Una prima ondata di attacchi era partita a fine dicembre quando ho annunciato di essermi vaccinato: avevo presentato denuncia e la Digos aveva già preso provvedimenti di protezione. La seconda ondata è arrivata sempre su Facebook dopo il mio scontro in tv di domenica scorsa a Non è l’Arena su La7 con il dottor Mariano Amici, noto per le sue posizioni contro il vaccino per il Covid”.

Cosa prevede la protezione della Digos?
“Si tratta di una ‘sorveglianza attiva’, una particolare attenzione sui luoghi che io frequento, sostanzialmente casa e lavoro. Non ho la scorta però, per capirci”.

Paura?
“Certo non è piacevole ritrovarmi con queste minacce. Ieri sera, quando sono uscito alle otto di sera con lo scooter dall’ospedale, mi sono guardato intorno con preoccupazione. È una cosa che non avevo mai fatto prima”.

La sua vita è cambiata?
“No, e non la cambierò certo per la follia degli estremisti No Vax. Per contrastare la scienza si ricorre alla violenza: questo dimostra anche la pochezza e la povertà dei loro presunti argomenti. Non mi conoscono se pensano di cambiarmi con le minacce. Ho appena postato un articolo proprio contro i medici che non credono ai vaccini”.

Vuol rilanciare anche ora il suo appello?
“Certo, è una battaglia per la scienza, per tutti.  Se vogliamo rivivere, se vogliamo tornare a vivere bene, dobbiamo vaccinarci contro il Covid. Una vaccinazione di massa è l’unica via per uscire da questo tunnel. Serve un’informazione continua, ampia e corretta. Anche se con alcune persone non serve comunque. Come unica risposta all’informazione hanno: “Ti ammazzo’”.

Perché è finito nel mirino?
“Magari mi sono esposto più di altri e sono stato uno dei primi a essersi vaccinato. Poi lo scontro di domenica in tv ha scatenato la bagarre dei delinquenti”.

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