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Lo ha definito “legato ad interessi economici”. Burioni lo denuncia ma Red Ronnie viene assolto

Roberto Burioni aveva denunciato Red Ronnie per le sue critiche su Facebook nel 2016 dopo un acceso confronto in tv. È stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Anche noi de Le Iene aspettiamo fiduciosi il responso dei giudici dopo la querela di Burioni per esserci posti una domanda su un suo possibile conflitto di interessi

Non ha diffamato Roberto Burioni. Gabriele Ansaloni, in arte Red Ronnie, è stato assolto dal tribunale di Bologna dall'accusa di aver diffamato il virologo, che l’aveva denunciato per alcune frasi pubblicate su Facebook.

Dopo un acceso dibattito in tv durante la trasmissione Virus su RaiDue, il 15 maggio 2016 Red Ronnie lo accusava di "ricerca di protagonismo e di essere 'legato a interessi economici'". Aveva riportato anche l’email di una persona che, riferendosi al professore, diceva tra l'altro: "In questo suo ruolo di moralizzatore, nasconde un lapalissiano conflitto di interessi, ossia l'impegno, in campo vaccinale, di tanti suoi brevetti".

In tv si era discusso animatamente di vaccini, Burioni aveva annunciato la denuncia già durante il programma. Per il giudice monocratico Stefano Levoni non c’è reato nelle accuse di Red Ronnie. Le motivazioni saranno note entro 90 giorni. Burioni ha fatto sapere all’ansa che aspetta di leggerle per valutare come procedere.

"Sin da ora, al di là della notorietà dei protagonisti, è bene chiarire come il punto nodale della sentenza è facile da prevedere”, commenta l’avvocato di Red Ronnie, Guido Magnisi, “sarà il diritto-dovere di una stampa libera di informare il cittadino nel modo più completo e possibile, soprattutto se si fa riferimento ad argomenti così decisivi come quelli attuali. Questo principio affermato anche di recente dalla Cassazione, dà finalmente un senso pieno alla professione del giornalista-pubblicista: fugare i dubbi, regalare al lettore più chiavi di interpretazione cosciente e consapevole della realtà che così da vicino lo tocca”.

Com’è noto anche noi de Le Iene siamo stati querelati da Burioni per esserci chiesti, nel parlare più ampiamente della situazione emergenziale e dei possibili strumenti di prevenzione e cura contro il covid 19, se il virologo si potesse trovare in un potenziale conflitto di interessi quando elevava critiche al ricorso al plasma iperimmune perorando la causa degli anticorpi monoclonali.

Anche noi crediamo nella stampa libera, nel potere fare un’inchiesta approfondendo, per quanto ci è possibile, le fonti, ponendo delle domande e se del caso anche criticando. Non troviamo giusto che personaggi che sono divenuti pubblici per scelta si sottraggano al confronto quando ci sono temi spinosi che li riguardano trincerandosi dietro azioni giudiziarie. E non riteniamo giusto, anche se rispettiamo sempre le decisioni della magistratura, che vengano adottati provvedimenti a tacitare la libera espressione del pensiero: per questo siamo contenti che oggi a Red Ronnie e speriamo domani anche a noi, sia stato riconosciuto questo diritto.

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