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Covid, in Liguria partono i gruppi di mutuo aiuto: “Nonni su Zoom per combattere l'autoisolamento”

Le cicatrici di quest’era Covid non si contano purtroppo solo con i ricoveri. Hanno segnato e segnano anche la vita e la mente. Maria Mensitieri ci racconta l’esperienza dei gruppi di auto mutuo aiuto a disposizione gratuitamente online in Liguria per chi, tra ansia, depressione e autoisolamento, non ce la fa ad affrontare i tempi della pandemia. Soprattutto se è anziano e solo

Ansia, depressione, autoisolamento, paura di ammalarsi, di uscire, di morire. Le cicatrici di quest’era Covid non si contano purtroppo solo con i ricoveri. Hanno segnato e segnano anche la vita e la mente. In Liguria si può cercare di farle rimarginare con i gruppi di aiuto dell’organizzazione di volontariato Amali (Auto muto aiuto Liguria). Basta contattarli via web: si prosegue con stanze online in cui tutti i liguri possono entrare gratuitamente, collegati da casa propria, raccontandosi agli altri.

Il mondo più ampio dell’auto mutuo aiuto viene dal lavoro sulle dipendenze, figlio dell’esperienza statunitense degli Alcolisti anonimi. Amali si occupa da tempo di problemi fisici, psichici, familiari e rielaborazione del lutto. Ora ha deciso di dedicarsi anche ai disagi scatenati dai lockdown. Per parlare di Covid ci si ritrova in video e audio su Zoom per due ore alla settimana.

“Non potremmo fare comunque gruppi in presenza, ma essere sul web ci aiuta perché il disagio più grande di chi si rivolge a noi è proprio quello di essersi chiusi in casa”, ci racconta la presidente di Amali, Maria Mensitieri. Impegnata da vent’anni in questo settore, segue personalmente uno dei nuovi gruppi Covid. I problemi sono quelli della “sindrome della capanna” di cui vi abbiamo parlato già dopo il primo lockdown: “Tutti devono parlare in prima persona solo di sé, nessuno dice agli altri cosa fare. I partecipanti sono soprattutto anziani che si sono isolati. La paura di ammalarsi per loro vuol dire di paura di finire in rianimazione, di morire: c’è chi, a prescindere dalle regole in vigore, si è letteralmente recluso tra le sue quattro mura e fa solo saltuarie fughe di corsa al supermercato per procurarsi da mangiare”.

“Incontrarsi in linea aiuta soprattutto a cercare di volgere in positivo l’ angoscia. Non ci sono solo i problemi strettamente personali. ‘Quale futuro avranno i nostri figli?’ è una delle domande più forti, assieme a quelle sui nipoti che non si incontrano più”, conclude Maria Mensitieri. “Tornano spesso anche quegli abbracci negati che tanto mancano. Ci sono ansia, depressione, tendenza a rintanarsi. Fare gruppo, parlarne è l’inizio di una liberazione. Quando tiriamo fuori un problema lo vediamo e diventa magari più piccolo, accettabile, soprattutto se lo si condivide tutti insieme. L’obiettivo è ritrovare la speranza”.

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