Due fratelli invalidi derubati dal parroco? | VIDEO
Giuseppe e Michele sono due fratelli. Un giorno uno si sarebbe accorto che sul loro conto sarebbero stati prelevati un sacco di soldi. A prelevarli, stando alle accuse dei fratelli, sarebbe stato Don Luca De Rosa che, senza alcun diritto e per 4 anni, sembrerebbe essersi comportano come se fosse il loro amministratore di sostegno
Ci sono persone con cui la vita sembra accanirsi. Michele e Giuseppe sono due fratelli pugliesi e nell’elenco delle loro sfortune forse c’è anche quella di aver incontrato un parroco. Don Luca De Rosa, stando alle loro accuse, sembrerebbe essersi comportato per ben 4 anni e senza averne alcun diritto, come se fosse il loro amministratore di sostegno gestendo tutti i loro risparmi. Un giorno Giuseppe avrebbe scoperto che sul loro conto sarebbero stati prelevati un sacco di soldi. E a prelevarli sarebbe stato proprio Don Luca.
Ma andiamo con ordine. Giuseppe e Michele hanno bisogno di qualcuno che gli dia una mano per gestire i soldi delle modeste pensioni perché entrambi non sono, come dire, in pienissima forma. “Io ho il 90% di invalidità”, dice Giuseppe alla Iena, “perché ho subito un incidente sul lavoro”. Ma l’invalidità non ce l’ha solo per questo. “Dopo sono arrivate ansia e depressione”, racconta. Mentre suo fratello Michele ha un’invalidità del 100% più il diritto di avere qualcuno che gli dia una mano. Michele fin da bambino è entrato e uscito dagli ospedali perché affetto da una malattia genetica molto rara, la sindrome di Cohen, che oltre a provocare molti problemi fisici, rallenta lo sviluppo mentale portando a veri e propri deficit cognitivi. Come se non bastasse, Michele ha anche gravi problemi a un braccio.
Oggi Michele e suo fratello sono senza un soldo e la loro casa è messa davvero male. Dopo la morte della madre nel 2007 sono rimasti soli e le cose sarebbero peggiorate. Giuseppe infatti in seguito all’incidente perde il lavoro mentre Michele, che tutti i giorni esce da solo per andare a lavorare, avrebbe conosciuto delle “male amicizie”, come racconta suo fratello. I fratelli dicono che la mamma gli aveva lasciato in eredità un libretto postale con 50mila euro. E, racconta Gisueppe, queste “male amicizie” del fratello avrebbero scoperto l’esistenza di questa somma. I due dicono che una persona avrebbe iniziato a farsi dare da Michele dei soldi: “Gli fece fare un finanziamento di 5mila euro, poi falsificava le firme, fino ad arrivare a fare assegni in bianco di 7, 8mila euro”.
A un certo punto, racconta Giuseppe, il direttore dell’ufficio postale, insospettito, si sarebbe rivolto a Don Quirino, parroco del paese da sempre legato alla famiglia. Il parroco sarebbe così intervenuto per dare una mano ai fratelli. Con i soldi rimasti compra la casa dove vivono ancora oggi Giuseppe e Michele. “Ci ha pagato le bollette dal 2008 al 2012, perché non avevamo soldi”, racconta uno dei due fratelli. Don Quirino, preoccupato per la loro situazione economica, nel 2008 inizia con loro un percorso per fargli ottenere la pensione di invalidità, che finalmente ottengono dopo quattro anni. Don Quirino fa così un ottimo lavoro e sistema i fratelli per farli vivere serenamente.
Poi però nel 2016 il prete viene trasferito. Così in parrocchia arriva Don Luca De Rosa e la musica, da quanto dicono i fratelli, sarebbe cambiata. “Era aggressivo, di una ferocia inaudita”, sostiene Giuseppe. Don Luca subentrerebbe nella gestione dei due fratelli al caro ed efficiente Don Quirino. Il nuovo prete, non avendo fatto richiesta ufficiale e non avendo da rendere conto a nessuno, avrebbe amministrato, secondo la Guardia di finanza, il conto dei fratelli in un modo un po’ particolare.
“Se vedi il conto corrente, lui puntualmente andava a ritirare due, tre mila euro al mese”, racconta Giuseppe, che per quattro anni non si sarebbe accorto di nulla, fino a gennaio 2021 quando, per una serie di coincidenze, con l’estratto conto in mano si sarebbe accorto che in banca c'erano pochissimi soldi: “Fuoriescono 30mila euro”. Controllando i movimenti negli anni precedenti scopre che mancherebbero più di 40mila euro. “Il 26 gennaio ho fatto denuncia alla finanza”, continua Giuseppe. Oggi sono state chiuse le indagini preliminari e Don Luca ha l’obbligo di dimora in casa, ma ha il permesso di uscire tutte le sere per dire la messa delle 19.
La Iena va, assieme ai due fratelli, a cercare di parlare con Don Luca. Siamo stati anche dal Vescovo che dopo il nostro intervento ha sospeso Don Luca dal dire messa in attesa che la giustizia faccia il suo corso.