> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

Gianmarco Pozzi, la famiglia: “Troppi errori nelle indagini” | VIDEO

Attenzione!
La visione di questo video è vietata ai minori. Accedi per verificare i tuoi dati.Ci dispiace, la tua età non ti permette di accedere alla visione di questo contenuto.

Ecco tutto quello che secondo la famiglia poteva essere fatto e che mancherebbe nelle indagini sulla morte di Gianmarco Pozzi, il 9 agosto scorso a 28 anni a Ponza. La sorella Martina ci parla anche della strana storia di un flirt. Quinto appuntamento con l’inchiesta di Giulio Golia e Francesca Di Stefano

Ecco tutto quello che alla famiglia non sembra tornare nella gestione delle indagini sul caso di Gianmarco Pozzi, ritrovato morto la mattina del 9 agosto scorso a 28 anni a Ponza in un’intercapedine tra un muro di contenimento di un campo e un’abitazione.

Ce ne parlano Giulio Golia e Francesca Di Stefano nel quinto appuntamento della loro inchiesta. La famiglia non crede alla versione di una caduta accidentale dall’alto combinata a un’intossicazione da cocaina e pensa che il ragazzo, arrivato nell’isola per fare il buttafuori in un locale, sia stato ucciso e sospetta che l’omicidio sia maturato all’interno degli ambienti dello spaccio di cocaina.

Perché, si domanda, sul luogo del ritrovamento del corpo non è andato un medico legale né un magistrato e perché all’inizio si è parlato di una disgrazia e della caduta da un balcone di 5-7 metri e non da un muretto in un campo di quasi 3 metri? Perché, chiede l’avvocato della famiglia Fabrizio Gallo, non è stata fatta un’autopsia, limitandosi a un’ispezione cadaverica esterna e perché è stato dato poi il nulla osta alla cremazione?

Perché, si chiedono sempre i familiari, l’area dove è avvenuta la morte e la casa dove viveva Gianmarco con alcuni coinquilini non sono state sequestrate (entrambe tra l’altro sono state poi ripulite)? È possibile, aggiunge l’avvocato, che non siano state richieste le immagini delle nove telecamere che si trovano nella zona e del locale dove lavorava il ragazzo? Perché dopo otto mesi, si chiede la sorella Martina, il telefono di Gianmarco non è stato ancora sbloccato?

Un tenente dei carabinieri che coordina le indagini tra l’altro, racconta, l’avrebbe incontrata a cena a Roma, con successivi toni da flirt via messaggini per poi partire con un bacio incontrandosi la mattina e facendo un passo indietro qualche tempo dopo. La storia sembrerebbe inopportuna, resta l’imbarazzo ora per lei e la famiglia.

Ultime News

Vedi tutte