> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

L'Ue boccia l'Italia sui magistrati onorari: al via la procedura d'infrazione | VIDEO

La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia sul caso dei magistrati onorari: per l’Ue "la legislazione nazionale applicabile ai magistrati onorari non è pienamente conforme al diritto del lavoro dell'Ue”. Il nostro Fabio Agnello ci aveva raccontato le condizioni in cui lavorano questi magistrati

La Commissione europea mette in mora l’Italia per il trattamento dei magistrati onorari. Il massimo organo esecutivo dell’Unione ha infatti avviato una procedura d’infrazione contro il Paese perché secondo loro "la legislazione nazionale applicabile ai magistrati onorari non è pienamente conforme al diritto del lavoro dell'Ue”.

“Diverse categorie di magistrati onorari, quali i giudici onorari di pace, i vice procuratori onorari e i giudici onorari di tribunale, non godono dello status di ‘lavoratore’ in base al diritto nazionale italiano, ma sono considerati volontari che prestano servizi a titolo ‘onorario’”, spiega la Commissione. 

Che poi aggiunge: “Non avendo lo status di lavoratore, essi non godono della protezione offerta dal diritto del lavoro dell'Ue e risultano penalizzati dal mancato accesso all'indennità in caso di malattia, infortunio e gravidanza, dall'obbligo di iscriversi presso il fondo nazionale di previdenza sociale per i lavoratori autonomi, nonché da divari retributivi e relativi alle modalità di retribuzione, dalla discriminazione fiscale e dal mancato accesso al rimborso delle spese legali sostenute durante procedimenti disciplinari e al congedo di maternità retribuito". 

Insomma, una dura critica che rischia di costare all’Italia una multa salata da pagare all’Unione europea. Noi de Le Iene vi abbiamo raccontato la loro situazione nel servizio di Fabio Agnello: nonostante siano considerati “un pilastro” della giustizia, come li aveva definiti l’ex ministro Bonafede, lo Stato garantisce loro pochissimi diritti. Una lamentela che, a quanto pare, è stata fatta propria anche dall’Unione europea.

Siamo magistrati che lavorano in nero, senza tutele”, aveva raccontato uno di loro a Fabio Agnello, che ne aveva poi seguiti alcuni per capire come funziona una loro giornata tipo e il ruolo cruciale che hanno nel garantire il funzionamento della giustizia in Italia. Potete rivedere il servizio in testa a questo articolo.

Ultime News

Vedi tutte