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Inter - Juve 2018: cosa si sono detti arbitro e Var sul fallo di Pjanic? | VIDEO

Inter-Juve 2018: cosa si sono detti arbitro e Var nel momento della mancata espulsione di Pjanic di cui si discute da anni? Ce lo siamo chiesti in ottobre e siamo stati querelati. Da quella querela è partita un'inchiesta che ci ha permesso scoperte clamorose. All'ex procuratore Figc Pecoraro sono arrivate le immagini e non gli audio della sala Var

Cosa si sono detti davvero Var e arbitro in campo in uno dei casi più controversi del calcio italiano degli ultimi anni? È vero che il Video Assistant Referee di quella sera non sarebbe intervenuto a supporto dell’arbitro come raccontato dai protagonisti dell’episodio? Oppure i dubbi dell’allora procuratore federale sono fondati? Abbiamo trovato il video inedito privo dell’audio della sala Var di Inter-Juve 2018 e ricostruito, tramite i labiali dei presenti, i dialoghi spariti che aveva già chiesto, invano, all’epoca la procura federale. Ricostruzione che va confrontata, e che sembra non corrispondere con quanto dichiarato dai tre arbitri alla procura di Bologna, nel corso delle indagini avviate dopo la querela nei confronti della trasmissione. E salta fuori anche una email inedita del designatore degli arbitri Nicola Rizzoli dal contenuto sorprendente, considerate le risposte date al nostro inviato nello svolgimento del primo servizio. 

Filippo Roma e Marco Occhipinti tornano a parlare di un caso che ha suscitato molte polemiche: si tratta del cosiddetto caso della sparizione dell’audio delle comunicazioni tra sala Var e arbitro, durante l’episodio del presunto secondo giallo per il fallo di Pjanic su Rafinha, nella partita Inter-Juventus del 2018. La vittoria bianconera risultò fondamentale per la conquista dello scudetto, vinto poi dalla Juventus davanti al Napoli. Verrà mostrato il video esclusivo e mai pubblicato finora di quello che avvenne in quel momento all’interno della sala Var, filmato che potrebbe aiutare a spiegare uno dei casi più discussi degli ultimi anni. Privo dell’audio originale, il video contiene immagini del tutto inedite, che potrebbero chiarire quanto accaduto durante la partita, attraverso la lettura dei labiali di due ragazzi sordi, che hanno decifrato il contenuto di quanto detto dall’uomo Var di quella sera, Paolo Valeri e l’arbitro Orsato in campo. E quanto letto sulle labbra di uno dei protagonisti, sembra non corrisponde a quanto dichiarato agli inquirenti durante le indagini.

Questo video costituisce un vero colpo di scena di una vicenda ancora tutta da chiarire, di cui ci eravamo già occupati a ottobre 2020, raccogliendo le dichiarazioni dell’ex Procuratore della Figc, Giuseppe Pecoraro, primo ad aver aperto un’indagine richiedendo i file audio-video di quel match, senza però ricevere mai l’audio. Dopo il fallo di Pjanic su Rafinha, l’arbitro nella sala Var, Paolo Valeri, e quello in campo, Daniele Orsato, si sono parlati? E se sì, cosa si sono detti? L’ex prefetto Giuseppe Pecoraro, ai microfoni dell’inviato, aveva dichiarato: “C’era solo il video, non c’era l’audio, a me interessava l’audio”, e ancora: “Quel file su Inter-Juve di Orsato è sparito”. E così spiegava il suo interesse per quell’audio mancante: “Io ritengo che abbiano parlato, però lo ritengo io. Che cosa si siano detti, questo non lo sappiamo”. Dubbi che poi Filippo Roma aveva sottoposto ai tre arbitri coinvolti: Nicola Rizzoli, il designatore degli arbitri italiani, Paolo Valeri l’uomo Var quella sera e Daniele Orsato, l’arbitro in campo. A seguito della messa in onda del servizio inviato e autore ed ex prefetto Pecoraro sono stati querelati dai tre arbitri protagonisti della vicenda, dando il via ad un’indagine della Procura di Bologna, che ha fatto emergere documenti inediti.

Alcuni hanno a che fare con quanto dichiarato da Nicola Rizzoli per spiegare la mancanza dell’audio del Var, altri ancora più significativi posso svelare il mistero di cosa si sono detti Var e arbitro quella sera e se corrisponde a quanto dichiarato nelle ricostruzioni ufficiali fino ad ora.

Partiamo da Nicola Rizzoli, designatore degli arbitri di Serie A, all’inizio di questa vicenda aveva dichiarato a Sky che: “Tutta la audio registrazione dell’intera partita di Inter-Juventus, che è una cosa che non esiste, cioè non c’è proprio non viene fatta non è una cosa neanche mai in possesso di nessuno”. Intervistando l’ex arbitro Gavillucci avevamo spiegato che in realtà quella registrazione esiste eccome e incalzato dalle domande di Filippo Roma Rizzoli aveva corretto il tiro: “Registrano solo i 4 casi da protocollo, abbiamo mandato tutto al dottor Pecoraro e alla procura ovviamente, scrivendo tutti gli iter, quindi non c’è nulla da nascondere”. Spiegava quindi che la società che si occupa della tecnologia Var, la Hawkeye, registrerebbe solo i 4 casi previsti dal protocollo Var e quindi metteva in dubbio addirittura la possibilità dell’esistenza di un video del Var senza l’audio come denunciato dall’ex prefetto Pecoraro sfidando le Iene a trovarlo e farglielo vedere.

Quindi Rizzoli, sentito nel corso del procedimento penale, spiegava agli inquirenti che nell’intervista a Sky si era sbagliato e che in realtà gli era noto che tutta la partita viene registrata e che le sue parole andavano interpretate nel senso che soltanto i casi da Var vengono archiviati da Hawkeye. In ogni caso oggi quel video l’abbiamo trovato, ma possiamo mostrare anche una email che lo stesso Rizzoli ha inviato l’8 maggio 2018 a Roberto Rosetti (responsabile italiano del progetto Var) il cui contenuto Rizzoli ha illustrato anche agli inquirenti: “Caro Roberto, ho scaricato i file con gli episodi delle partite della scorsa settimana. Controllandoli tutti ho notato che in Inter-Juventus manca il file con la situazione del presunto secondo giallo a Pjanic. Poiché mi interessa molto a livello didattico e mi servirebbe capire anche con l’ausilio dell’audio come è stata affrontata la situazione; puoi chiedere ad Hawkeye se me lo mandano?”. A questa sua richiesta, Hawkeye risponde che erano in possesso solo del video, non dell’audio, dell’ormai noto episodio di Pjanic.

La Iena a questo avrebbe voluto rivolgere a Rizzoli le seguenti domande: ma se per lui il fallo di Pjanic non andava archiviato perché non considerato da protocollo, come mai nota con l’email che manca proprio quell’episodio tra i file che gli sono stati mandati? Non avrebbe dovuto notarlo dopo averli controllati tutti, semmai avrebbe dovuto saperlo a priori che mancava! Se Rizzoli è sempre stato convinto che i casi non da protocollo non vengano archiviati, perché chiede di farsi mandare una cosa che secondo le sue stesse dichiarazioni non dovrebbe esistere? E ancora, ma perché l’arbitro Rizzoli, un anno fa, ha più volte dichiarato, che era impossibile esistesse un video senza audio della sala Var, se poi emerge dalle indagini della Procura che sapeva della sua esistenza già due anni prima? Purtroppo per ora Filippo Roma non ha potuto rivolgere queste domande a Rizzoli che ha fatto sapere di essere stato consigliato dal suo avvocato di non rispondere visto il procedimento penale pendente.     

Gli arbitri protagonisti dell’episodio hanno sempre sostenuto che Orsato, l’arbitro in campo, sull’episodio del fallo di Pianjc, non avrebbe parlato con il Var, ma durante l’indagine anche la squadra mobile nota che Valeri parla più volte schiacciando il pulsante rosso che lo mette in collegamento con Orsato. Cosa si dicono allora? Entrambi dichiarano che il Var avrebbe chiesto all’arbitro in campo chi intendesse ammonire al fine di evitare uno scambio di persona. Ma, si chiede l’inviato, sicuro sia andata così?

Per capirlo Filippo Roma esamina le immagini con l’aiuto di due persone non udenti, Giuliano e Alessandro, che, decifrando il labiale dei presenti nella sala Var, descrivono quanto accaduto “parola per parola”. Questa la loro ricostruzione:

Giuliano: “Valeri dice 'uuu check', e nello stesso tempo Giallatini, si legge il labiale, 'a Pjanic' quindi si presume che si stia parlando di un fallo fatto da Pjanic stesso”. Check è la parola con cui chiede ai tecnici di far rivedere l’immagine, cosa che, da quanto si vede, avviene per circa 10 secondi.

Alessandro: “Al 50esimo secondo, Valeri dice 'c’ha il giallo in mano, c’ha il giallo in mano'. Lo ripete due volte”. In questo momento, mentre il Var Valeri sta rivendendo l’azione sui monitor davanti a lui, si accorge che l’arbitro Orsato ha il cartellino giallo in mano, e continua il check sull’azione. Alessandro: “Dal 57esimo secondo in poi, dice 'vai, vai, manda, manda, manda'” (sta decifrando il labiale di Valeri, che ha la mano sul pulsante rosso ma sembra non averlo premuto, ndr.).

Questo forse il momento più importante del video, il fotogramma in cui Valeri preme il bottone rosso che lo mette in collegamento con l’arbitro in campo. Dalle dichiarazioni rese agli inquirenti, Valeri sostiene, in quel momento, di aver chiesto all’arbitro chi avesse intenzione di ammonire. Versione questa confermata anche da Orsato e da Rizzoli, a cui la squadra mobile, durante l’indagine, ha fatto vedere queste stesse immagini.

Invece quanto capiscono i due ragazzi sordi sembra smentire queste versioni. Giuliano: “Valeri preme il pulsante rosso e dice 'ho controllato adesso, il contrasto c’è', dice questa frase, 'ho controllato adesso, il contrasto c’è'”. Alessandro: “Al minuto e 5 secondi, Valeri mi sembra che dica 'ho controllato adesso', lo riguardo un secondo, 'ho controllato adesso, il contatto c’è'”. Giuliano: “'Ho controllato adesso il contrasto c’è', l’arbitro forse voleva una conferma di quello che ha visto, questo non lo sappiamo. Si parla sicuramente di un contrasto”.

I due sembrano certi che Valeri, quando preme il pulsante rosso, non stia chiedendo all’arbitro chi ha intenzione di ammonire, ma stia dando conferma di aver controllato che il “contrasto” o il “contatto” c’è stato. E che si stia parlando del fallo di Pjanic e non dell’ammonizione di D’Ambrosio, che avverrà poi 16 secondi dopo quella comunicazione tra Var e arbitro.

A riprova di ciò quello che i due non udenti capiscono continuando a scorrere le immagini registrate in sala Var. Si vede Valeri restare in silenzio per un po', poi chiedere qualcosa al suo assistente, senza però premere il tasto rosso. Giuliano: “A 1:20, Valeri chiede a Giallatini 'chi ha ammonito?' e l’altro risponde 'D’Ambrosio'”. Anche questa ultima lettura sembra non corrispondere alle dichiarazioni degli arbitri agli inquirenti: secondo loro Valeri avrebbe chiesto a Orsato chi intendesse ammonire prima che l’ammonizione venisse data, per evitare uno scambio di persona. Ma se davvero fosse andata così, che senso avrebbe avuto per Valeri richiedere la stessa cosa 15 secondi dopo al proprio collaboratore, si chiede l’inviato.

Poco dopo l’assistente Giallatini dirà qualcosa a Valeri che viene letta così. Giuliano: “Giallatini dice 'per me è giallo, per me è giallo' e Valeri risponde 'certo!'”. Alessandro: “Giallatini dice a Valeri 'per me è giallo, per me è giallo' e questo lo ripete due volte e Valeri gli risponde 'sì certo'”. C’è mai un momento in cui Valeri, spingendo il pulsante rosso, chiede a Orsato una cosa del tipo "chi hai intenzione di ammonire?" domanda Filippo Roma ai due ragazzi. “No! Da quello che ho visto pare di no”, risponde Giuliano. “No! Sinceramente non l’ho visto, non l’ho visto.”, conferma Alessandro. Ancora una volta la lettura delle labbra dei due sembra non corrispondere alla versione degli arbitri.  

La Iena tenta un confronto telefonico con Rizzoli, Valeri e Orsato ma nessuno dei tre rilascia dichiarazioni. Stesso fanno Giallatini e Damiano Di Iorio, presente anche lui in sala Var quella sera. E anche il Presidente degli commissione arbitri Fifa, Pierluigi Collina, preferisce non commentare l’accaduto.

Pecoraro oggi, dopo aver visto l’interpretazione del labiale fatta dai due ragazzi sordi, ha risposto alle domande dell’inviato delle Iene.

Roma: "Valeri ha dichiarato alla squadra mobile di Bologna che lui quando ha parlato con Orsato gli ha solo chiesto 'chi hai intenzione di ammonire?'. Questo dice lui per evitare lo scambio di persona".
Pecoraro: "Non mi sembra, avete interpretato anche voi. A me non sembra".
Roma: "Il bello è che questa versione è stata confermata da Orsato e da Rizzoli".
Pecoraro: "Non mi faccia dire nulla…".
Roma: "Orsato recentemente ha finalmente ammesso l'errore di non aver ammonito Pjanic, però ha anche detto 'ma io me ne ero accorto subito' e, pare però, che questa cosa non l'abbia scritta nel referto".
Pecoraro: "Beh, è un atto gravissimo. Non voglio entrare in polemica, Orsato viene considerato il miglior arbitro, sarà pure il miglior arbitro in campo ma per me non lo è assolutamente. Altri sono i migliori arbitri".
Roma: "Dopo che Rizzoli ha messo in dubbio la credibilità del dott. Pecoraro dicendo 'Non è possibile che ci sia un video senza audio', abbiamo scoperto che aveva ragione. Ci vuole fare un ultimo commento?"
Pecoraro: "Il calcio va riformato ma non con riforme da poco. Il sistema calcio così non funziona, veda pure la Superlega, non andiamo da nessuna parte".
Roma: "Secondo lei il mistero si scioglie un po', si è fatto un'idea, oppure rimane?".
Pecoraro: "Ma, guardi, per me il mistero non c’è mai stato, le dico la verità, ero convinto dell’errore dell'arbitro che poi lui stesso ha dichiarato, mi hanno dato il tutto dopo 4-5 mesi, il che avvalora delle tesi, dei pensieri cattivi, tra virgolette".
Roma: "Cioè?".
Pecoraro: "Pensieri cattivi, punto. Non… non voglio…".
Roma: "Ci espliciti questi pensieri cattivi".
Pecoraro:" Pensieri cattivi, fermiamoci qui".
Roma: "Come mai tutto questo ritardo?".
Pecoraro: "Me lo sono chiesto, ecco perché mi sono lamentato per la poca collaborazione da parte di chi era in possesso degli audio video di quella partita".
Roma: "E non si è dato una spiegazione di questo ritardo?".
Pecoraro: "La spiegazione la lascio a voi".

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